Prima Categoria girone E, 3^ giornata di ritorno, 02-02-2020: Villastellone-Atletico Racconigi 2-1.

Domenica, 02 febbraio 2020, ore 14.30, stadio comunale Augusto Barbasso.

Formazioni.

Villastellone(4-4-2): De Rosa; Gariglio,Vitrotti,Perrone,Filincieri; Emanuele Cavaglià,Presta(61° Petullo),Carpignano,Altavilla(77° Giordanetto); Novara,Angeloni(92° Collura).

In panchina: Marguati, Quattroccolo,Gasaro,Simone Cavaglià,Vitelli.

Allenatore: Zanotti.

Atletico(4-3-2-1): Bisio 7,5; Canale 6,5(80° Clari),Mancuso 6,5, Rollè 6,5,Pellissero 6; Ferrantelli 6,5, Akwasi 6,(73° Mendola)Vergnano 6; Capone 6; Trapani 6, Riscaldino 6,5.

In panchina: Grasso,Mutta,Fanelli,Curcio.

Allenatore: Bongiovanni,6,5

Direttore di gara: Giovanni Ceriotti della sezione di Novara,6.

Tabellino.

Marcatori: Riscaldino al 55°, E.Cavaglià al 64°, Petullo al 69°

Ammoniti: De Rosa,Novara,Bisio,Rollè,Trapani e il dirigente accompagnatore Bordese.

Espulsi: l’assistente di linea Bongiovanni al 69° per proteste.

Recupero: 0 minuti p.t., 5 minuti s.t.

Note: pomeriggio luminoso e soleggiato, temperatura 15°, terreno di gioco in discrete condizioni di praticabilità, spettatori circa una sessantina.

L’Atletico Racconigi interrompe la serie di 11 partite utili consecutive uscendo  malamente sconfitto dal comunale Augusto Barbasso, dicendo probabilmente addio alle residue,flebili possibilità di avvicinarsi alle zone alte di classifica per il reinserimento nella zona play off.

L’incontro con l’avversaria odierna , che da questa giornata è  diventata la seconda forza del campionato, si è concluso con lo stesso risultato dell’andata, 2-1 per la formazione torinese,  il quale livello di qualità, competitività  e differenza  è imprescindibilmente legato alla presenza ed al contributo del suo giocatore migliore, Alex Petullo.

L’attaccante di origini avellinesi, figlio d’arte, è stato praticamente l’artefice della rimonta della sua squadra, entrando in campo nel secondo tempo, segnando la decisiva, splendida rete su punizione, originando la rete del momentaneo pareggio ad opera di Cavaglià.

La nostra rappresentante ha disputato un primo tempo di  evidente superiorità tattica,tecnica ed atletica, non riuscendo a concretizzare e capitalizzare  il maggior volume di gioco sviluppato durante i primi 45 minuti di gioco.

I dieci punti di differenza che separavano le due contendenti  prima della loro sfida, apparivano come un esagerazione aritmetica, un divario numerico sproporzionato viste le forze in campo e la cifra di gioco espressa nella prima parte della gara.

Nella ripresa, come dicevamo, l’ingresso in campo del fantasista e fine dicitore campano ha fatto la differenza, complici anche un calo della nostra squadra, alcune nostre  defaillances  e disattenzioni difensive e singole discutibili ed opinabili valutazioni del direttore di gara che ci avrebbero alla fine penalizzato.

Dispiace, alla fine, per le modalità in cui è maturata questa sconfitta( la quinta stagionale,n.d.r.) e per il dopo partita abbastanza animato che ha visto protagonisti alcuni nostri dirigenti inscenare  polemiche inutili anche se parzialmente legittime,contestazioni  e proteste  a vario titolo avverso i rappresentanti ed esponenti della società torinese per quanto accaduto in alcune situazioni di gioco e sul metro di valutazione e di giudizio arbitrale. Il buon senso alla fine ha prevalso sugli animi surriscaldati e tutto si è risolto ed è rientrato nei normali canoni del post match.

Come dicevamo, il primo tempo è stato dominato dalla nostra formazione che ha giganteggiato nei confronti dell’avversario  dal punto di vista del possesso palla,  della tecnica individuale,della compattezza tra le linee ed i reparti, della supremazia territoriale e della corsa, mancando soltanto nella  decisiva fase di rifinitura e di finalizzazione  delle azioni da rete costruite( fisiologico handicap stagionale della nostra squadra,n.d.r.).

Nella ripresa, dopo il meritato vantaggio ottenuto con la segnatura di Riscaldino,la nostra squadra è andata progressivamente in difficoltà a livello di tenuta atletica ed energetica, pagando il notevole dispendio di risorse fisiche profuse nella prima frazione di gioco,permettendo così   al Villastellone di riordinare le idee,  di guadagnare spazi e terreno, di reagire e risalire la china grazie anche all’ingresso in campo di Petullo.

Quindi si cerca di archiviare la negativa(nel risultato) trasferta odierna e di rimboccarsi per l’ennesima volta le maniche, di voltare pagina e  di riprendere con rinnovato entusiasmo e spirito di gruppo, l’avventura in corso, affrontando le avversarie in calendario, a partire dal Villar Perosa domenica prossima,  con l’obiettivo di continuare a far bene,  a giocare con la mente serena e libera dal peso del risultato ad ogni costo, tanto ormai gli obiettivi di inizio stagione sono praticamente evaporati e sfumati….

Torniamo a noi.

Cronaca primo tempo.

La formazione schierata in campo da Bongio ricalcava per dieci undicesimi la stessa di domenica scorsa  scesa in campo contro il Garino, con l’unica eccezione di Rosso(assente per vacanza in Africa) che veniva rimpiazzato dal rientrante Akwasi, con arretramento di Pellissero  esterno sinistro sulla linea difensiva.

Nelle file dei nostri avversari, le defezioni di giornata  interessavano Gili e Foresto, con mister Zanotti che faceva accomodare in panchina il migliore giocatore a disposizione del suo organico( sarà poi M.V.P. del match) a corto, a quanto pare, di preparazione. E meno male che era poco allenato, altrimenti….!!!!

Il direttore di gara era il signor Giovanni Ceriotti della sezione di Novara il quale, durante la ricognizione tecnica di rito, faceva notare e segnalava ai dirigenti locali la mancata segnatura di entrambi i dischetti del calcio di rigore, singolare inadempienza che veniva rimediata con l’intervento  dell’addetto al campo( titolare anche del vicino bar…) che a pochi  minuti dal fischi di inizio, tra uno spritz, un San Simon ed un caffè allungato con la “vecchia” serviti al banco,  provvedeva a spargere la  tradizionale calce all’altezza degli 11 metri.

Le squadre scendevano quindi in campo in un pomeriggio soleggiato, luminoso e tiepido, 15°, dopo che una leggera brezza aveva provveduto a spazzare  via gli ultimi banchi di nebbia e di umidità sospesi ed incombenti su un  terreno di gioco  che si presentava in discrete condizioni: maglia rossa con banda laterale blu per  i locali, divisa bianca con striscia rossoblu sul petto per i nostri.

Pronti via, per poco Vergnano, già al 2° minuto, non beffava dalla distanza il portiere avversario, il suo  violento sinistro di collo pieno passava tra le gambe di De Rosa i cui fortunati glutei  riuscivano  incredibilmente ad ammortizzare  il pallone che dallo stesso veniva poi recuperato ed arpionato   a pochi centimetri dalla linea di porta, brutto segno del destino, commentavamo  in tribuna, fosse entrato in rete….

Al 6° ancora Atletico che si proponeva in avanti grazie ad una bella azione personale di Riscaldino  nella tre quarti avversaria,il numero 10  riceveva un passaggio sull’out sinistro, superava alcuni oppositori spostandosi in orizzontale(  resistendo anche ad un tentativo di trattenuta), si accentrava e lasciava partire una conclusione di destro rasoterra  che costringeva il portiere De Rosa a distendersi ed allungarsi in tuffo alla sua sinistra per deviare l’insidioso tentativo in angolo.

Il primo quarto d’ora  di gioco vedeva la nostra squadra affrontare il più quotato e competitivo avversario con sfrontatezza, con sicurezza e personalità, con azioni che si sviluppavano alla ricerca dello scambio di prima  in velocità, in funzione di trovare l’imbucata e la  profondità giusta per l’inserimento di centrocampisti ed attaccanti.

Una punizione dai 25 metri dal settore di sinistra calciata a rientrare da Pellissero terminava di parecchio alta sulla traversa, mentre al 16° un azzardato retropassaggio in alleggerimento di testa ad opera di Mancuso per poco non veniva intercettato da un ben appostato Novara sul quale interveniva Bisio in anticipo con ottima scelta di tempo.

Un minuto dopo, altro calcio  piazzato per l’Atletico, questa volta si incaricava della battuta Riscaldino, il cui rasoterra filtrante in area veniva raccolto da Trapani che anticipava avversari e compagni mandando alto sulla traversa.

La pressione della nostra squadra era costante, con variazioni sul tema fatte da aperture di gioco sulle fasce laterali dove si proponevano a turno sia Canale che Pellissero ma anche di sprazzi di gioco offensivo per linee centrali dove però Capone si intestardiva a tener troppo il pallone,  insistendo in improbabili  ed improduttive azioni  personali nel tentativo dello sfondamento a percussione.

Il centrocampo funzionava bene nei meccanismi di copertura e negli automatismi delle ripartenze, mentre il nostro pacchetto centrale difensivo montava una buona ed attenta guardia, riuscendo a neutralizzare   gli estemporanei tentativi dei due  spauracchi Novara e Cavaglià.

Nel frattempo veniva ammonito dalla panchina il nostro dirigente Bordese(27°) reo di aver protestato oltre misura nei confronti dell’irreprensibile  e suscettibile  direttore di gara.

Al 28° Riscaldino veniva lanciato verso l’area avversaria partendo dal limite dell’offside, scattava verso la porta presidiata da De  Rosa il quale, come il collega Bisio in precedenza, riusciva ad anticipare con tempismo la veloce incursione del nostro attaccante.

Al 30° era nuovamente Trapani ad andare vicino alla marcatura a pochi metri dalla porta avversaria ed era ancora De Rosa con un intervento goffo, maldestro ma molto efficace che riusciva ad  evitare la capitolazione della sua inviolabilità.

Su successivo capovolgimento di fronte, azione di rimessa del Villastellone con pericoloso  pallone in area a beneficio di Angeloni sul quale interveniva prodigiosamente Pellissero che  rinveniva prontamente dal suo  mancato anticipo,  evitando  di farsi aggirare dall’attaccante numero 11, guadagnandosi anche la rimessa dal fondo.

Praticamente, negli ultimi 10 minuti finali non accadeva più niente di particolarmente significativo e  degno di cronaca ed annotazioni.

Le squadre rientravano negli spogliatoi con la prima frazione di gioco nettamente appannaggio ai punti per l’Atletico,  al termine di una prestazione alla quale è mancato  solo il gol come giusto premio e  coronamento di una complessiva superiorità di squadra.

Secondo tempo.

Al 47° l’Atletico si rendeva subito pericoloso sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Riscaldino dalla lunetta alla destra della porta avversaria: parabola lunga a spiovere in corrispondenza del palo più lontano nei dintorni del quale c’era appostato Trapani , colpo di testa del nostro attaccante che veniva respinto dall’estremo difensore del Villastellone.

Azione che preludeva alla rete del nostro meritato  vantaggio: 55°,  Ferrantelli, all’altezza della tre quarti avversaria, riusciva a prolungare di testa un pallone che disorientava lo schieramento difensivo avversario,  sul quale si avventava Riscaldino il quale vinceva il contrasto con il suo diretto marcatore e, appena entrato in area, riusciva a trafiggere De Rosa in uscita con un preciso tocco di destro a scavalcare il portiere.

Al 58° ancora Atletico sugli scudi, questa volta con tentativo di conclusione ravvicinata di Pellissero che veniva contrato in angolo da un difensore avversario proprio al momento della battuta a rete.

Al minuto 61, l’allenatore Zanotti si giocava  il jolly  Petullo, così come accadeva ai tempi di Giochi senza Frontiere, una specie di   x-factor ” spedito e catapultato  in campo a rilevare Presta e destinato, come vedremo, a cambiare volto e risultato alla partita.

Due minuti dopo, era proprio il giocatore con la maglia numero 18 a lanciare le avvisaglie della sua micidiale  pericolosità in fase offensiva: punizione dal limite da posizione centrale ed esecuzione a giro  dell’estroso fantasista avellinese che si stampava sul palo alla destra dell’immobile Bisio, sul successivo tentativo di ribattuta di Cavaglià era provvidenziale l’intervento in spaccata di Rollè che riusciva ad anticipare l’accorrente Novara e a spedire in angolo.

Al minuto 64 il Villastellone perveniva al pareggio: un lancio senza pretese proveniente dalle retrovie sorprendeva scoperta la nostra retroguardia, colpevolmente sbilanciata e mal piazzata, pallone che veniva arpionato da Novara che dal limite dell’area scodellava un pallonetto che scavalcava il nostro portiere in uscita e si insaccava lemme lemme in fondo al sacco.

Tutto da rifare per entrambe le contendenti e risultato che tornava in equilibrio.

L’Atletico sembrava accusare  psicologicamente il colpo, suscitando la chiara  impressione di essere calato come ritmi di gioco e come tenuta atletica, con i rivali che avevano ripreso coraggio ed intraprendenza, guadagnando  spazi e terreno, trascinati dall’ingresso in campo del  loro indiscutibile  leader tecnico e carismatico.

Così, al 69°, si materializzava inesorabilmente l’effetto Petullo: il direttore di gara assegnava una punizione dal limite  sanzionando un presunto tocco di braccio di Bisio in uscita fuori dai 16 metri del perimetro dell’area, nel tentativo di sbrogliare una delicata situazione  davanti ad un assembramento di compagni ed avversari.

Il signor Ceriotti si limitava quindi ad esibire soltanto  il cartellino giallo nei confronti del nostro estremo difensore che, a norma di regolamento, invece, sarebbe dovuto essere espulso.

Anche dalla tribuna, dal nostro punto di osservazione, non è apparso ben chiaro ed evidente il tocco di braccio di Bisio che nel frattempo rimaneva a terra dolorante nella propria area come conseguenza di  un probabile scontro di gioco rimediato  nella mischia precedente.

Sostenute e vibranti anche le proteste elevate  dagli occupanti la nostra panchina, che facevano inutilmente rilevare all’arbitro che il nostro portiere non avrebbe respinto il pallone fuori area con un braccio. L’impressione era che Bisio sarebbe stato affrontato e spostato irregolarmente da un avversario durante la sua azione in uscita, con conseguente suo tocco involontario del pallone.

Irremovibile e fermamente convinto della sua decisione, il direttore di gara della sezione di Novara , confermava l’assegnazione del calcio di punizione della cui esecuzione si incaricava lo specialista Petullo: il magistrale ed impeccabile  tentativo  di trasformazione del numero 18 si insaccava imparabilmente  a mezza altezza alla destra di Bisio. Esultanza incontenibile in campo, in panchina  e sugli spalti da parte dei  miracolati sostenitori della squadra torinese.

Per effetto delle continue e reiterate proteste all’indirizzo del direttore di gara veniva espulso il nostro assistente di linea Bongiovanni.

Al 71°, tentativo di reazione della nostra squadra ma la punizione calciata da Riscaldino  risultava imprecisa, con  la traiettoria  discendente  del pallone che si spegneva fuori sorvolando la trasversale.

Al  73° Bongiovanni provava la carta Mendola, in sostituzione di Akwasi Giymah; nel frattempo i minuti scorrevano e il gioco risultava spezzettato dalle continue interruzioni causati da falli tattici e sistematici.

Tra il 75° e l’81°era ancora Petullo ad ergersi ad assoluto  protagonista dell’incontro, sempre su calcio piazzato o pallone inattivo: nella prima circostanza, il  suo liftato sinistro a giro lambiva il palo alla sinistra di Bisio, mentre nella seconda possibilità il nostro portiere era bravo a distendersi in tuffo e respingere in angolo la sua velenosa conclusione.

Nei minuti finali la spinta della nostra squadra si affievoliva progressivamente fino ad eclissarsi definitivamente, quasi con rassegnazione, al tramonto dei 90 minuti regolamentari.

Anzi, era il Villastellone a continuare ad imperversare, rischiando di conferire al risultato un punteggio più vistoso di quello poi maturato alla fine, sicuramente ingeneroso ed ingiusto per la nostra squadra e  premiale oltre i meriti della formazione locale.

Fatto stà che se non fosse stato per alcune parate prodigiose ed incredibili compiute da Bisio tra i minuti finali e quelli di recupero che hanno limitato davvero un passivo più pesante, il punteggio avrebbe davvero assunto dimensioni e proporzioni sconsiderate e non rispecchianti l’andamento generale dell’incontro.

In sintesi cronologica: il nostro portiere riusciva ad opporsi come baluardo insuperabile  ai tentativi in serie(4) dei vari Novara e Petullo che a turno alterno  , tra l’87° e il 93°( 5 i minuti di recupero,n.d.r.), esaltavano le qualità acrobatiche e reattive di  Bisio con le loro mirabolanti conclusioni  dalla distanza, alle quali il nostro estremo difensore rispondeva  davvero alla grande.

Triplice fischio finale di Ceriotti , si interrompeva qui  la striscia di 11 partite utili  consecutive per l’Atletico, mentre il Villastellone, per effetto dei risultati delle dirette concorrenti, si trovava al secondo posto solitario, alle spalle del sempre più sorprendente ed incrollabile capo classifica Villarbasse e davanti a Villar Perosa e Garino.

Francamente, aldilà dei meriti altrui e dei demeriti nostri, del comportamento più o meno regolare in termini di continuità di gioco e di risultati, con relative,conseguenti  differenze di posizioni, ci chiedevamo se effettivamente, per quanto visto oggi, soprattutto nel primo tempo, ci sia un divario aritmetico giustificabile e plausibile  così netto in classifica tra le due squadre  osservate in campo durante i 95 minuti disputati.

Sappiamo anche che lo sviluppo e l’esito di un’intera stagione sono determinati e condizionati da eventi ciclici più o meno favorevoli, da una serie di componenti tecniche, psicologiche,ambientali che alla fine fanno la differenza.

Per concludere, si ritorna da Villastellone con un po di delusione e rammarico, lasciandosi alle spalle un periodo comunque positivo frutto di un’ imbattibilità  che durava dal 7 ottobre scorso, per concentrasi e proiettarsi mentalmente   alla sfida di domenica prossima a Bibiana contro il Bricherasio.

Il punto del girone.

La terza giornata di ritorno rafforza ulteriormente la leadership del Villarbasse(43) ai danni dei suoi inseguitori.

La formazione allenata da Lucibello espugna il comunale di Perosa Argentina per 1-2, grazie alle reti del solito Rebuffi e di Pignataro( Vicino per i locali in caduta libera…) portando a 14 il numero di partite vinte in 18 giornate disputate. davvero un ruolino di marcia inarrestabile che sta accompagnando la squadra torinese partita con l’obiettivo di ottenere una tranquilla salvezza.

Come dicevamo, il Villastellone approfittando  dello scontro diretto nel derby tra Garino(35) e Villar (36)si stacca al secondo posto solitario raggiungendo quota 38; alle sue spalle la formazione di  mister Wellmann che, 9nonostante la sconfitta a Garino( 1-0 siglato nel finale, match-winner Casagrande), mantiene comunque la terza posizione, davanti appunto ai torinesi allenati da Rizzo.

Dietro questo quartetto di contendenti troviamo l’Orbassano(31) trascinato dalle reti del capocannoniere Jack Tozzi (a segno nel decisivo 0-1  fuori casa a Pralormo) e Spartak San Damiano(29), con la formazione astigiana che esce sconfitta da San Secondo di Pinerolo  per 1-0 (Bruno).

Ritenendo credibile e pronosticabile che questo blocco  di  squadre arriverà  fino alla fine per contendersi i piazzamenti promozione e play off, tutto il resto  ci sembra….noia…nel senso di squadre che navigheranno  a vista senza più  particolari aspettative ed ambizioni.

Quindi quasi a metà classifica troviamo Pinasca(27) Atletico(25), più staccate ed arretrate Bricherasio e Perosa(21).

Scendendo ed entrando nelle zone calde di bassa classifica e di zona play out troviamo San Pietro e San Secondo con 19, mentre  a 18  il Pro Polonghera che  ottiene una importantissima affermazione, 2-1 in casa contro il Bricherasio, grazie alla doppietta del suo bomber Axsels Lagzdins ( Aiello per gli ospiti).

Chiudono la classifica Pralormo con 15, Candiolo con 10 e canale 2000 con 9.

La terza giornata di ritorno ha fatto registrare un numero striminzito  di reti complessive, 12, con una media di 1,5 a partita.

Nella classifica dei marcatori ,  Tozzi dell’Orbassano consolida la sua posizione di leader con 21 reti, seguito  a distanza notevole da Porta  e Rivoiro con 12, Dalla Costa, Lagzdins e Novara con 11.

M.M.