Marene fatale ed amara: Atletico sconfitto ma conserva il terzo posto.

Si interrompe malamente a Marene la striscia di nove partite utili consecutive con la quale l’Atletico era riuscito a risalire fino al secondo posto in classifica generale.

Il girone di andata, quindi, in virtù di questa inopinata battuta d’arresto, si conclude nella maniera meno favorevole e meno propizia per le sorti attuali e future della nostra rappresentante, che esce dal Comunale di via Pascheretto con un 3-1 finale sul quale non c’è nulla da obiettare e recriminare.

La sconfitta incassata per mano della formazione allenata da mister Pisano è maturata al culmine di una prestazione negativa in tutti i sensi, sotto tono ed in netta controtendenza rispetto alle brillanti e convincenti prestazioni che avevano permesso la progressiva scalata dagli iniziali bassifondi in cui la squadra era impelagata e l’imperiosa cavalcata che aveva consentito alla squadra di Nastasi di issarsi e collocarsi al secondo posto in classifica, anche se in coabitazione.

La squadra oggi è apparsa stranamente in difficoltà fisica, involuta, imbolsita, contratta ed in crisi di identità tattica, tecnica e di gioco, incapace di replicare e contrastare adeguatamente il sistema di gioco degli avversari, adeguatamente caricati e stimolati in settimana dal loro allenatore che ci teneva molto a ben figurare visti i suoi precedenti trascorsi calcistici racconigesi.

In difficoltà il reparto difensivo, poco concentrato ed attento, che non è riuscito ad arginare e contenere le proiezioni e le folate offensive avversarie con una adeguata chiusura degli spazi, anche a causa di un centrocampo che ha avuto complicazioni nella fase di interdizione e di copertura, parimenti nell’organizzazione delle manovre di impostazione del gioco offensivo, dove gli attaccanti hanno fatto del loro meglio e limitatamente alle possibilità ed alle occasioni offerte dallo svolgimento della partita.

Il Marene ha fatto leva ed affidamento sulle sue risorse tecniche e sulla predominanza e preponderanza negli scontri fisici e ha prevalso grazie ad una superiore organizzazione di gioco e ad una carica ed una determinazione ed esuberanza agonistica al limite dell’eccesso, atteggiamento, quest’ultimo, praticato anche per la benevola tolleranza, indulgenza ed accondiscendenza della signorina Griffa che ha diretto il difficile incontro e che avrebbe, a nostro modo di vedere, potuto e dovuto avere maggiore polso ed autorità disciplinare.

Con quanto affermato non vogliamo assolutamente cercare comodi alibi e puerili e stucchevoli scusanti per giustificare e spiegare la meritata sconfitta e che comunque lasciano il tempo che trovano, ma con una direzione arbitrale più”cazzuta” , autorevole, autoritaria e decisa nella gestione ed applicazione disciplinare, alcuni vigorosi randellatori e mazzolatori stile Lumberjack distintisi tra le fila dei locali, molto probabilmente avrebbero finito anzitempo la loro partita ed interrotto la loro permanenza in campo causa reiterate e palesi scorrettezze di gioco.

Ma tant’è, noi abbiamo sostenuto e continuiamo a sostenere, tutelare , riconoscere e rispettare i meriti del “lavoro” domenicale degli arbitri, che siano essi uomini e soprattutto donne, persone da ammirare, apprezzare e stimare per la disponibilità, il coraggio e la passione che ci mettono a dirigere le partite dei campionati dilettantistici, seppur in condizioni di difficoltà ambientali e logistiche risapute e note a chi segue, conosce e capisce di calcio a questi livelli.

Certo, da parte dello spettatore che ha visto la partita e legge ma anche di chi scrive e deve documentare e raccontare gli eventi con obiettività, i dati desunti dalla distinta arbitrale riferita alla partita parlano chiaro, 4 ammonizioni ed un’espulsione per il Marene e due cartellini gialli per i nostri; a questo aggiungiamo un probabile rigore nel primo tempo a favore dei locali non concesso ed alcune situazioni di calci d’angolo e rimesse laterali non valutati correttamente ma in assoluta e credibile buona fede.

Le nostre sottolineature erano soltanto rivolte ad alcune situazioni e fasi di gioco dove magari si sarebbero dovute adottare decisioni meno salomoniche e più drastiche, proprio per contenere la foga agonistica e l’esuberanza gratuita e concitata di alcuni interventi e scorrettezze di gioco antiregolamentari.

Ci sembra riduttivo, futile, inutile e quindi sterile appellarsi a queste valutazioni di carattere tecnico-arbitrale, la sconfitta è stata meritata, se ne deve prendere atto, è necessario fare le dovute riflessioni e considerazioni, rimboccarsi le maniche, resettare mentalmente e ripartire dagli allenamenti settimanali e dal prossimo impegno di campionato che coinciderà con la prima giornata del girone di ritorno, altro derby, questa volta contro la Saviglianese in crisi di gioco e di risultati.

La pillola amara della sconfitta, ai fini degli aggiornamenti e degli sviluppi della classifica relativamente alle nostre antagoniste dirette, è stata parzialmente tollerata ed addolcita grazie alla prodezza del Canale che è riuscito ad imporre il pareggio ai brasiliani del Tre Valli, impedendo loro di allungare e staccarci di 3 lunghezze e di mantenere quindi soltanto un punto di differenza( 29 contro 28).

Di contro, l’Atletico deve adesso guardarsi la spalle dalla risalita del Sant’Albano che, imponendosi per 0-3 nella trasferta di Fossano contro il Murazzo, ha accorciato le distanze , incalzandoci e portandosi a – 2 .

Discorso a parte merita la capolista San Sebastiano che di forza, di autorità e di prepotenza ha espugnato il terreno di gioco di Sanfront presidiato dal Valle Po e che ha ulteriormente scavato il solco di punti di distacco sulle più immediate inseguitrici( + 6 sul Tre Valli e + 7 sull’Atletico, n.d.r.).

Marene, 13 febbraio’22, stadio comunale, ore 14.30, ultima giornata di andata.

Formazioni.

Marene(4-4-2): Carletto; Fissore(66° Murazzano), Benedetto, Gramari, Di Prima; Miele(87° Coaloa), Mondino, Angaramo (83° Pelissero), Valerioti; Giordano (72° Trapani), Simonetti(79° Licata).

In panchina: Gastaldi, Balocco, Carena, Racca.

Allenatore: Beppe Pisano.

Atletico(4-1-3-2): Nardi 5,5; Rosso 5,5,Fraccon 6, Ansaldi 5,5, Fanelli 6; Caricato 6, Oliveto 6 ( 52° Covello,5,5), Caristo 6, Mennitto 5,5; Pivesso 6, Mainardi 5,5(61° Pagnotta5,5).

In panchina: Gallesio, Preka, Cauduro, Schiraldi, Coron.

Allenatore: Nastasi,6.

Direttore di gara: Maria Virginia Griffa di Asti, 6.

Tabellino.

Marcatori: 9° Simonetti, 54° Angaramo, 75° Fanelli, 86° Trapani.

Espulsioni: 82° Mondino.

Ammonizioni: Fissore, Miele, Mondino, Simonetti, Fanelli, Pagnotta.

Recupero: 2′ p.t., 5′ s.t.

Note: pomeriggio soleggiato, temperatura 9°, terreno di gioco in buone condizioni, spettatori circa un centinaio, di cui quasi metà supporters provenienti da Racconigi.

Marene ed Atletico si affrontavano in occasione dell’ultimo turno del girone di andata, in uno dei derby tanto attesi che mettono di fronte, interessano e coinvolgono le squadre inserite nel girone F.

La squadra di Nastasi era priva di Mazzei, Mancuso e Marku, mentre, in settimana, l’esito negativo della risonanza magnetica a cui si era sottoposto Ferrantelli per la valutazione dei problemi traumatici ad una caviglia che aveva accusato durante la preparazione fisica, in vista di un suo rientro in squadra, costringeva lo sfortunato centrocampista a sventolare bandiera bianca e rinunciare definitivamente a quella che poteva essere la sua ultima stagione in maglia Atletico.

Il mister riproponeva quindi lo stesso undici di partenza che aveva giocato buona parte di gara la domenica precedente nella vittoriosa ed ossigenante scampagnata in quel di Chiusa di Pesio, con l’eccezione di Ansaldi che ripartiva con addosso la maglia da titolare e Caristo riconfermato a ricoprire il ruolo di trequartista incursore dietro le punte.

Mister Pisano, invece, rispondeva mandando in campo una squadra impostata con un più classico 4-4-2 e che, per l’occasione e dovere di ospitalità, indossava una quasi inedita divisa nero-grigia con strisce orizzontali gialle, mentre la nostra rappresentante esibiva la nuova divisa rosso blu a righe verticali.

La direzione dell’incontro veniva affidata alla designata signorina Maria Virginia Griffa della sezione di Asti, studentessa iscritta alla facoltà di medicina all’Università di Torino( auguri vivissimi per il percorso accademico intrapreso!!).

La campanilistica sfida domenicale richiamava un afflusso numeroso ed un partecipato interesse di entrambe le tifoserie che hanno gremito gli spalti della gradinata sull’ordine di un centinaio di sportivi presenti, tra cui numerosi sostenitori arrivati da Racconigi.

Cronaca primo tempo.

Dopo le canoniche ed introduttive fasi iniziali di sistemazione in campo e di studio tattico reciproco, era l’Atletico al minuto 7 a rendersi per primo pericoloso in area avversaria con un colpo di testa di Mainardi che costringeva l’attento Carletto a respingere ed allontanare la minaccia con un intervento a pugni chiusi.

Un minuto dopo, l’estremo difensore dei locali era nuovamente chiamato ad intervenire, questa volta in presa a terra, per bloccare un tiro a rientrare dal limite partito dal destro di Caristo.

Ma al minuto 9, al primo vero tentativo verso la nostra area, il Marene passava in vantaggio, grazie ad un’autentica prodezza balistica di Simonetti: l’attaccante numero 11, senza pressione difensiva, riceveva ed addomesticava un pallone spalle alla porta nei pressi del limite dell’area, si girava prontamente e con la giusta coordinazione e lasciava partire un mirabolante sinistro che si insaccava all’incrocio dei pali dove Nardi non sarebbe potuto mai arrivare. Davvero un eurogol, come si usa dire in questi casi!!!

Al 10° minuto, l’Atletico provava a reagire al sorprendente svantaggio con una combinazione tra Caristo e Mainardi, con il nostro attaccante numero 11 che, lanciato in piena area, veniva anticipato di un soffio dal provvidenziale e tempistico intervento in uscita del reattivo Carletto.

Il livello e l’intensità della partita era ormai decollati e il profilo della sfida si stava già delineando, con entrambe le contendenti che si sfidavano ormai a viso aperto, a maggior ragione dopo il vantaggio a favore della squadra di casa.

Al 12° minuto, si scatenavano le veementi proteste del Marene per la mancata concessione di un calcio di rigore per un contatto avvenuto nell’area piccola tra Nardi e Miele.

Il nostro portiere era dovuto intervenire a pochi metri dalla linea di porta nel tentativo di anticipare rasoterra l’accorrente numero 7 avversario che stava per battere a rete sotto misura: la direttrice di gara Griffa faceva cenno di proseguire non ravvisando gli estremi per l’assegnazione della massima punizione.

Al 13° il terzino fluidificante Di Prima sprecava e mandava sul fondo di sinistro, da favorevole posizione di tiro, un invitante assist recapitatogli con precisione da Mondino.

La partita saliva progressivamente di tono e di intensità agonistica, con le contendenti che si fronteggiavano con capovolgimenti di fronte rapidi e repentini , con veloci folate offensive e tentativi di tessitura delle trame di gioco e delle azioni che si sviluppavano sfruttando le traiettorie dei calci piazzati, gli spazi dei corridoi centrali ed i binari delle corsie laterali.

Così, su questa falsariga tattica, nella parte centrale del primo tempo, Oliveto forniva un invitante assist rasoterra per il compagno Pivesso, anticipato dalla solita uscita tempestiva di Carletto mentre Miele, sfruttando uno dei tanti rimpalli favorevoli della partita, lasciava partire un insidioso destro dal limite dell’ area che terminava alto e fuori di poco.

Al 35° altra occasione per Mainardi, lanciato in profondità da una bella verticalizzazione di Oliveto, ancora reattivo Carletto che sventava la concreta minaccia racconigese con ottima scelta di tempo.

Al 39°, un contropiede in ripartenza del Marene azionava lo scatto in profondità di Giordano che, giunto quasi al limite dell’area, lasciava partire una traiettoria indirizzata sotto la traversa sulla quale Nardi riusciva a deviare quel tanto di bastevole per alzare la parabola oltre la trasversale.

L’ultima azione della prima frazione di gioco era di marca racconigese e scaturiva da una parabolica punizione di Caricato indirizzata in the box, il colpo di testa di Mainardi risultava debole e centrale e facile preda di Carletto.

Le squadre ritornavano negli spogliatoi al termine dei 2 minuti di recupero concessi dalla signorina Griffa: primo tempo nervoso e molto spezzettato, con numerose interruzioni di gioco per rilevare e sanzionare comportamenti di gioco scorretti e risultato comunque che rimaneva in bilico in vista della ripresa.

Cronaca secondo tempo.

L’inizio della seconda parte della gara vedeva in campo le stesse formazioni di partenza.

Al 50°, una punizione dal limite dell’area di rigore calciata da Oliveto terminava alta impennandosi sulla traversa, con pallone colpito troppo sotto.

Al 52° Nastasi procedeva al primo avvicendamento tattico di giornata, dentro Covello per Oliveto.

Al 54°, al primo affondo offensivo, la squadra di casa perveniva al raddoppio con la complicità del nostro reparto difensivo che si era fatto cogliere scoperto e male piazzato: il fluidificante Di Prima era lesto e veloce a perfezionare un calcio di punizione battuto dal settore sinistro, lasciava partire un lungo traversone spiovente verso il palo opposto, la traiettoria sorvolava e tagliava lo schieramento racconigese e perveniva nella zona di Angaramo che, ben appostato ed indisturbato, non aveva nessuna difficoltà ad accompagnare ed appoggiare in fondo alla rete, colpendo con un tocco sotto misura.

La seconda marcatura marenese aveva l’effetto di una doccia fredda e raggelante e metteva i locali in condizioni tattiche ideali per agire di rimessa e continuare a mettere in ambasce ed in difficoltà la nostra difesa, tra l’altro poco protetta e scarsamente schermata a causa della deficitaria fase di interdizione da parte del nevralgico pacchetto centrale, oggi apparso in evidente difficoltà .

Al 57°, un fortuito rimpallo difensivo metteva in condizioni l’attaccante Giordano di battere a rete da buona posizione ma la conclusione imprecisa del numero 9 terminava fuori di un metro.

Al minuto 61 secondo cambio racconigese, Pagnotta subentrava a Mainardi nel tentativo di aumentare la capacità del peso offensivo.

Al 62° Caristo, con uno scatto in profondità dall’out sinistro, riusciva a mettere al centro un invitante assist per Pivesso che veniva anticipato in extremis da Mondino al momento dell’impatto con il pallone.

Al 65, un lungo traversone di Covello veniva intercettato da Pivesso la cui uncinata di destro terminava di poco sul fondo, vicino al palo alla destra di Carletto.

Nella dinamica dell’episodio, il difensore Fissore rimaneva contuso a terra, dolorante ad una spalla, subito dopo essere riuscito a contrastare e disturbare in qualche modo la battuta a rete del nostro centrattacco, situazione che rendeva necessaria la sua sostituzione, con Murazzano che ne prendeva il posto.

Al 75° la rete dell’accorciamento delle distanze che riaccendeva le speranze racconigesi e rimetteva in discussione il parziale che stava maturando.

Pivesso lavorava un buon pallone dal vertice basso sinistro dell’area piccola e il suo invitante assist metteva l’accorrente Fanelli nelle condizioni di battere a rete con una deviazione volante sotto misura ad anticipare il suo avversario.

Fanelli

La partita si ravvivava e si riapriva improvvisamente, spezzettata ed interrotta dai continui e a volte disorientati interventi arbitrali, comunque necessari per punire scorrettezze di gioco esageratamente e reiteratamente aggravate ed accompagnate da urla sovraumane e strazianti, chiaramente simulatorie, tendenti ad impietosire ed ottenere situazioni di vantaggio.

Al 77°, il neo entrato Trapani costringeva Nardi alla decisiva deviazione in angolo su una insidiosa conclusione indirizzata a fil di palo.

Un minuto dopo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Pivesso colpiva e deviava di testa senza riuscire ad imprimere al pallone la forza e la precisione necessarie per impensierire l’intervento di Carletto che abbrancava in presa.

Al minuto 80, la signorina Griffa pescava in flagrante Mondino e Pagnotta intenti a spintonarsi ed insultarsi a vicenda: secondo cartellino giallo e conseguente espulsione per il numero 8 del Marene ed ammonizione per il nostro dinoccolato e ciondolante attaccante.

Al minuto 86, con lo svolgimento della partita sempre teso e nervoso, il Marene, nonostante l’inferiorità numerica, metteva a segno il mortifero colpo del definitivo knock out.

Punizione dal settore sinistro leggermente decentrata, rasoterra calciato ed imbucato in area che passava tra una selva di gambe ed impercettibile ma decisiva deviazione di Matteo Trapani che, in mezzo ad una difesa rimasta immobile ed impietrita, ci metteva lo zampino che indirizzava la sfera ad insaccarsi imprendibile in fondo alla rete, nell’angolino alla sinistra di un sorpreso ed esterrefatto Nardi.

Da quel momento, con l’Atletico ormai atterrato e demoralizzato e il Marene in totale gestione del risultato e della situazione, non accadeva più nulla di significativo ed anche i 5 minuti di recupero scorrevano senza particolari emozioni, con le ultime, beffarde e perditempo stramazzate al suolo da parte di alcuni giocatori della squadra di casa coerenti fino alla fine.

Il triplice fischio finale, che era anche una sorta di liberazione per la signorina Griffa, visto il movimentato pomeriggio trascorso , scatenava l’esultanza in campo stile all Blacks da parte di tutto il gruppo e l’entourage marenese che celebrava così l’importante e significativa affermazione ed accompagnava il mesto ritorno a capo chino negli spogliatoi da parte dei nostri giocatori.

L’infausta e deludente domenica a cui non si era più abituati da tempo, si percepiva palpabile e latente negli spogliatoi dove, tra i fumi del vapore acqueo delle docce , regnava l’atmosfera di un silenzio assordante e nessuno aveva voglia di parlare o commentare, ivi compreso il “silenzio stampa” della rituale intervista post partita.

Comunque, questo passaggio a vuoto, giunto dopo un filotto di ben 9 risultati utili consecutivi( 8 vittorie ed un pareggio, n.d.r.), lo si poteva prevedere e ci poteva anche stare, per la puntuale legge dei grandi numeri e dei corsi e ricorsi statistici, anche se è una sconfitta che fa riflettere per le modalità con le quali è stata subìta. Prima o poi poteva e doveva capitare….

Solamente che questa battuta d’arresto va analizzata ed archiviata con cognizione di causa e capacità di reazione mentale e psicologica, ricompattando l’autostima ed il morale e rigenerando la spinta propulsiva e l’entusiasmo corroborante del solido gruppo squadra, prendendo l’esperienza della sconfitta come insegnamento per le prossime domeniche, dove tutte la partite saranno una battaglia dura, importante e decisiva, al termine delle quali si faranno i conti e si stileranno i bilanci.

A partire da domenica prossima, nuovamente fuoricasa, nel derby contro la Saviglianese, per riprendere il filo interrotto del discorso e vendicare e riscattare la bruciante sconfitta incassata nella partita di esordio stagionale.

Il punto del girone.

Come dicevamo in apertura di servizio, l’ultima del girone di andata arride soltanto al San Sebastiano, corsaro a Sanfront con lo 0-2 inflitto al quotato Valle Po, grazie alle reti del pirata Celeghini e del redivivo e risorto Lamnauar.

In virtù di questa vittoria, l’undicesima in 15 incontri disputati, la capolista vira al giro di boa del girone di andata in testa alla classifica con 35 punti, con un bottino record di 36 reti realizzate( media 2,4 a partita) e solo 17 incassate (media 1,1) e con Bosio miglior realizzatore della provvisoria classifica dei marcatori con 13 centri.

Alle spalle della capolista, al secondo posto solitario con 29 punti, troviamo il Tre Valli che deve comunque accontentarsi di dividere la posta in palio in casa di un coriaceo Canale ( 1-1, Vico e Fernandez Dos Santos), mentre l’Atletico rimane bloccato a quota 28.

Il Sant’Albano risale al quarto posto in classifica con 26 punti, conquistando il bottino pieno nella trasferta contro il Murazzo( autorete, Raspo e Brino a referto).

Il Marene di Pisano, grazie alla vittoria contro l’Atletico, compie un bel balzo avanti portandosi a quota 24.

Con 23 punti troviamo il Valle Po che, con la sconfitta subìta, viene raggiunto dal Boves, che aggancia così i valligiani con l’1-1 ottenuto a Chiusa di Pesio contro il Bisalta( Giordano e Civalleri).

Attualmente fuori dai giochi play off la Saviglianese con i suoi 22 punti ed in crisi di identità, di gioco e di risultati, uscita sconfitta dalla trasferta che la opponeva alla Margaritese, 1-0 con rete del solito Viglione.

Con la vittoria ottenuta, i cuneesi raggiungono in classifica proprio la formazione allenata da Fontana.

E domenica i Maghi sfideranno in casa l’Atletico, in un incontro che si preannuncia delicato ed importante per entrambe le squadre per gli interessi ed i risvolti di classifica che possiamo immaginare e prevedere e gli scenari che si possono riaprire o ridimensionare.

Scendendo verso le posizioni di medio-bassa classifica incontriamo il Murazzo con 20 punti, il Bisalta e l’Ama Brenta Ceva con 17, lo SportRoero con 14, la Roretese con 13, mentre il Canale con 8 punti cede l’ultima posizione al fanalino di coda Stella Maris che chiude con 7.

In quest’ultima giornata del girone di andata sono state realizzate in tutto 17 reti, media partita 2,1.

La classifica marcatori.

La classifica provvisoria dei bomber del girone F non subisce particolari cambiamenti e variazioni, con i primi due della classe rimasti entrambi a secco.

Quindi, leader della graduatoria con 13 centri si conferma Bosio del San Sebastiano, con il nostro Mennitto che rimane fermo a quota 11.

Alle loro spalle, più distanziati, Campanella ed Isaia del Valle Po, Di Biase del Murazzo e Bertola del Sant’Albano, tutti con 8 reti, tallonati da Viglione della Margaritese, Simonetti del Marene, Ferrero della Saviglianese e Celeghini del SanSeba con 7 segnature.

M.M.