L’Atletico pareggia nuovamente, 1-1 in casa contro il San Rocco.

L’Atletico conclude la miniserie delle due consecutive partite casalinghe con un altro risultato di parità, con un bilancio minimo di due punti sui potenziali sei che si sarebbero potuti ottenere se si fosse sfruttato e capitalizzato appieno il fattore campo favorevole.

Invece, la pareggite patita al Trombetta che ha tarpato le ali ed afflitto e bloccato la squadra racconigese, penalizza momentaneamente le prospettive e le velleità di avanzamento verso le posizioni di vertice alle quali si tende arrivare, per poter recitare un ruolo da protagonisti in questo difficile, equilibrato e complicato girone F di prima categoria.

E’ vero che siamo solo alla sesta giornata e che, compulsando la classifica aggiornata, abbastanza fluida ed in continuo divenire, sono ben 9 le attuali contendenti e le aspiranti pretendenti al trono che si trovano racchiuse e compresse nello spazio di 5 punti, ma è altrettanto vero il fatto che rimangono il rammarico e la recriminazione di non avere fatto bottino pieno contro squadre non trascendentali, forse più organizzate, funzionali e meglio messe in campo, a prescindere dalle numerose defezioni ed indisponibilità che si sono registrate anche per la gara odierna.

Contro i coriacei e mestieranti cuneesi del San Rocco che, con il pareggio ottenuto, hanno mantenuto l’esclusiva dell’imbattibilità stagionale, la direzione tecnica ha allestito l’ennesima formazione riveduta e corretta ed adattata per questioni di contingenti necessità, la cui globale prestazione tecnica e tattica ha inevitabilmente risentito del massiccio turnover operato.

Abbiamo sostenuto sin dall’inizio che l’organico dell’Atletico, approntato per affrontare la stagione, si caratterizza per le sue prerogative di qualità e quantità, ma quando le assenze diventano veramente molteplici e continue, con tutta la buona volontà del caso, è difficile fare miracoli ed inventarsi alchimie tattiche che riescano a sopperire in maniera efficace e positiva.

Ciò nonostante, in tal senso, non si vogliono fornire alibi o giustificazioni alcune per i risultati parzialmente deludenti ed inaspettati scaturiti delle ultime due domeniche, perchè ogni giocatore ed atleta impiegato ed utilizzato, titolare o panchinaro, ha il dovere di dare il massimo a seconda delle proprie capacità e possibilità, allo stesso modo, con lo stesso impegno ed intensità con cui in settimana si sostengono gli allenamenti per preparare al meglio la partita.

Anche oggi la squadra, così come una settimana addietro contro il Boves, ha avuto la possibilità di aggiudicarsi incontro e 3 punti, ma vuoi per evanescenza ed incapacità realizzativa, vuoi per mera sfortuna, per disattenzione e per sfasatura in alcune situazioni di gioco, si è dovuta accontentare di un punto che si, fa classifica, ma che lascia la nostra rappresentante nelle retrovie rispetto alle posizioni che contano.

Così come si è visto oggi, la squadra presentata in campo è stata farraginosa nella costruzione delle manovre di gioco fluide e scorrevoli, l’impostazione delle azioni era affidata alle estemporanee, abborracciate ed approssimative iniziative dei singoli piuttosto che allo sviluppo ed alla partecipazione organica, corale e collettiva.

Molto probabilmente, il calcio che si intende proporre e i relativi schemi necessari per la sua funzionale attuazione dipendono dalla esclusiva condizione di poter schierare la miglior formazione disponibile che garantisca continuità di prestazioni e di risultati, e quando questa fondamentale circostanza viene a mancare, le difficoltà e le situazioni problematiche che fatalmente emergono sono collegate al continuo rimescolamento e stravolgimento dell’assetto standard della squadra, causa la sequela dei transitori e ciclici stati di necessità.

Nella fattispecie, gli assenti di giornata annoverabili erano tanti, illustri ed importanti: quasi tutto il reparto difensivo rappresentato dai vari Bossolasco, Demaria, Camisassa, Orteca, Piasco ed Ansaldi ed il centrocampista Bosio, appiedato dal giudice sportivo dopo l’espulsione rimediata una settimana addietro.

La coppia centrale del pacchetto arretrato era formata dalla inedita “V2” Viola- Vailatti, il giovanissimo Neddar, classe 2007, veniva impiegato esterno difensivo, mentre Peano, Preka, Tene e Kone venivano schierati in campo sin dal primo minuto.

In particolare, considerando le inevitabili scelte adottate, il centrocampo veniva inizialmente privato della presenza di Momo Vailatti, sapiente guida tattica e tecnica, centromediano metodista, metronomo ed organizzatore del gioco, volendo puntare e potendo contare sulla vivacità di Mario Tene e sulla forza fisica di Kone, schierati sulla linea mediana.

In definitiva, per chiudere la parte introduttiva e volendo fare un’analisi tecnica, possiamo affermare che l’Atletico ha difettato soprattutto nei suoi componenti il reparto offensivo, poco supportati, apparsi leziosi, evanescenti, insistenti ed intestarditi nelle azioni personali e nei contrasti individuali in area , puntualmente vanificati e sterilizzati dall’attento comportamento dello schieramento difensivo del San Rocco.

L’Atletico pagava a caro prezzo anche l’esiziale disattenzione e distrazione difensiva, una delle poche commesse e concesse, che nel primo tempo aveva permesso la rete del momentaneo vantaggio dei cuneesi ad opera di Delpero, lasciato libero di svettare e di impattare di testa, direttamente da un calcio d’angolo battuto da Piacenza.

La rete del pareggio veniva realizzata nella ripresa grazie ad un rigore, procurato da Cammarata ed impeccabilmente trasformato da Vailatti, situazione che avrebbe potuto rilanciare l’entusiasmo e dare la carica e la necessaria vigoria agonistica per riaprire il risultato che invece rimaneva invariato fino alla fine.

Racconigi, 15 ottobre, stadio Trombetta, ore 15.00, 6^ giornata.

FORMAZIONI

Atletico: Migliore; Neddar ( dal 54′ Quaranta), Viola, Vailatti, Dekaj: Kone (dal 49′ Cammarata), Preka, Tene, Peano (dal 82′ Caserio); Garcea, Scola.

In panchina a disposizione: Ghione, La Rosa.

Allenatore Peppo Boscolo

San Rocco Castagnaretta: Marino; Andrea Manfredi, Lingua, Cravero, Desmero (dal 73′ Tallone); Boulifi (dal 82′ Mestriner), Konate(dal 71′ Paolo Manfredi), Piacenza (dal 68′ Ujika), Durando(dal 54′ Rosa); Tarasco, Delpero.

In panchina: Soria, Franco, Gerbaudo, Moussa.

Allenatore Roberto Borghese

Direttore di gara Nicola Barbero della sezione di Alessandria

TABELLINO

Marcatori: 36′ Delpero, 61′ Vailatti(rigore)

Ammoniti: Kone, Preka, Caserio, Vailatti, Boulifi.

Recupero: 1′ p.t., 6′ s.t.

NOTE: pomeriggio soleggiato con temperatura gradevole, 22°, terreno di gioco in buone condizioni, spettatori circa un centinaio.

GLI HIGHLIGHTS DEL PRIMO TEMPO

L’Atletico doveva rinunciare a numerosi assenti tra cui gli infortunati difensori Demaria, Bossolasco, Orteca, Camisassa, oltre che agli indisponibili Ansaldi e Piasco ed allo squalificato Bosio.

Il San Rocco Castagnaretta allenato da Borghese , una delle rivelazioni di questa prima parte di stagione, si presentava al Trombetta con l’organico quasi al completo e con la credit card di unica squadra imbattuta del girone F.

Le squadre scendevano e si disponevano in campo con un identico 4-4-2: in maglia nera l’Atletico, con la divisa blu gli ospiti, dirigeva l’incontro Nicola Barbero della sezione di Alessandria, buona la cornice di pubblico presente sugli spalti, attestata su un centinaio di spettatori.

La prima ed importante azione pericolosa si registrava già al 3′: su un errato disimpegno in retropassaggio da parte di Kone , Boulifi intercettava la sfera, si involava verso l’area e, una volta entrato, da posizione leggermente defilata, indirizzava un destro rasoterra che terminava fuori di poco.

Al 7′, una serie di ripetute iniziative degli avanti del San Rocco all’altezza del limite dell’area veniva respinta e ribattuta dall’opposizione dei difensori racconigesi.

Al 10′, la direzione tecnica dell’Atletico invertiva la posizione in campo degli esterni di difesa Neddar e Dekaj, decisione presa per contrastare meglio le iniziative cuneesi che si sviluppavano ed articolavano prevalentemente lungo il settore di destra .

Per annotare la prima conclusione verso la porta del San Rocco bisognava attendere il 18′, quando, dal limite dell’area, Matteo Preka impegnava severamente il portiere Marino con una parabolica conclusione di contro balzo deviata in angolo.

Al 20′ Garcea si coordinava in sospensione per tentare una spettacolare semi rovesciata in area di rigore, il pallone si impennava, terminando ben oltre sopra la traversa.

Al 36′, il San Rocco si portava inopinatamente in vantaggio: Neddar, nel tentativo di anticipare il suo diretto avversario, spizzava il pallone di testa mandandolo in angolo. Dalla bandierina si incaricava della battuta il numero 10 Piacenza il quale indirizzava una traiettoria tesa sulla quale si avventava l’esperto Delpero, la cui prepotente incornata si insaccava a mezza altezza, alla destra della porta difesa da Migliore.

Nella circostanza, considerata la risaputa pericolosità sulle palle inattive riconosciuta ai giocatori del San Rocco, la marcatura sull’autore della rete non è apparsa delle migliori, consentendo all’attaccante numero 9 di staccare indisturbato di testa dall’interno dell’area piccola.

Una leggerezza che veniva pagata con un pesante dazio.

Al 39′, in un momento di leggero sbandamento racconigese, il San Rocco si rendeva nuovamente pericoloso con il difensore Andrea Manfredi, proiettatosi in avanscoperta, la sua conclusione rasoterra dal vertice destro basso dell’area di rigore veniva bloccata in tuffo da Migliore.

Quasi allo scadere della prima frazione di gioco, l’Atletico andava molto vicino alla segnatura con un’iniziativa congiunta, una delle poche di giornata, che aveva come protagonisti ed attori il duo offensivo Scola-Garcea: l’ex attaccante dello Scarnafigi riusciva a lavorare un buon pallone lungo l’out di destra ed a crossarlo in area a beneficio del suo collega di reparto il quale, ben piazzato a pochi metri dalla linea di porta, seppur contrastato dal suo avversario, riusciva ad impattare di testa ma debolmente, non riuscendo ad imprimere al pallone la giusta e necessaria forza e precisione, permettendo così a Marino un facile intervento in presa alta con tanti ringraziamenti.

Il primo tempo si chiudeva con questa ultima opportunità non adeguatamente sfruttata a dovere.

GLI HIGHLIGHTS DEL SECONDO TEMPO

Le squadre rientravano sul terreno di gioco con gli stessi effettivi di inizio gara, ma al 49′ l’Atletico procedeva al primo cambio di giornata, avvicendando Kone con “Speedy Gonzales” Cammarata.

Al 52′, era nuovamente Preka ad avere sul piede la possibilità di impensierire il portiere avversario, ma la sua conclusione dal limite dell’area, dopo aver intercettato un rimpallo, terminava alta sulla trasversale.

Un minuto dopo, Migliore sventava letteralmente un clamoroso autogol che stava per essere provocato da una poco avveduta deviazione-carambola di testa da parte di Dekaj, la felina e provvidenziale deviazione con reattivo inarcamento permetteva al portiere di smanacciare in angolo, sopra la traversa.

Al 54′, altra sostituzione, con il rientrante Quaranta che subentrava al posto di Neddar: ne derivava un cambio di modulo, dal 4-4-2 al 3-5-2, con logico e necessario avanzamento di Vailatti, riportato nel suo ruolo, a dirigere, coordinare ed impostare le nevralgiche manovre di centrocampo, fino a quel momento asfittiche e confusionarie.

Al 59′, il veloce e rapido Piacenza coglieva di sorpresa il nuovo schieramento difensivo racconigese, si involava direttamente verso l’area di rigore ma la sua conclusione di sinistro terminava alta sulla traversa.

Al 61′, l’Atletico usufruiva di un calcio di rigore, assegnato dal direttore di gara Barbero per un atterramento ai danni di Cammarata, abile ad incunearsi ed a penetrare nell’area di rigore con un funambolico slalom in mezzo ad un nugolo di avversari.

L’impeccabile e spiazzante trasformazione dello specialista Vailatti ristabiliva il risultato di parità, con ancora mezz’ora abbondante di tempo a disposizione per poter ribaltare la situazione, provare ad incamerare la vittoria ed incassare tre punti preziosi.

Al 64′, Garcea si produceva in un’insistita e prolungata azione dal settore di destra dell’area di rigore, vanificando però la favorevole possibilità, incartandosi al momento della finalizzazione, anche per eccesso di egoismo, stoppato, murato e respinto dall’opposizione dei difensori cuneesi.

Al 75′, l’Atletico falliva la possibilità di realizzare la rete del sorpasso, in occasione della migliore palla gol avuta a disposizione nel corso della ripresa.

Su un’azione in ripartenza scaturita da un’iniziativa in velocità di Cammarata, distintosi tra i più attivi ed intraprendenti, il pallone veniva recapitato in area di rigore a beneficio di Scola, posizionato sul settore di sinistra dei sedici metri, il quale riusciva ad aggirare la marcatura, si accentrava e lasciava partire una conclusione di sinistro respinta dal portiere. Sulla susseguente ricacciata interveniva lo stesso Cammarata, il cui tentativo di prima intenzione da distanza ravvicinata veniva fortunosamente intercettato e ribattuto dall’interposizione casuale di un difensore avversario.

I minuti finali della partita facevano registrare alcune iniziative da parte del San Rocco che si metteva in evidenza con i tentativi del neo entrato e veloce Ujika, in entrambe le circostanze le conclusioni del giocatore numero 20 risultavano di poco imprecise.

Nel tentativo di conferire al settore offensivo maggior peso specifico, capacità di finalizzazione e tasso di esperienza, nelle ultime fasi di gioco veniva mandato in campo l’argentino Luis Daniel Caserio.

Durante i sei minuti di recupero concessi non accadeva più nulla di particolarmente significativo, il triplice fischio del direttore di gara decretava chiuse le ostilità e certificava il risultato finale.

Domenica prossima l’Atletico sarà di scena in quel di Morozzo, ospite dell’Azzurra trascinata dall’attuale capocannoniere Fenoglio, la scorsa stagione compagna di viaggio nel campionato di Promozione e di congiunta retrocessione finale.

IL PUNTO DEL GIRONE

Al termine delle partite valevoli per il sesto turno di campionato, in testa alla classifica, con 13 punti, si è formata la coppia composta dal Murazzo e dal Bisalta.

Lo scontro che opponeva l’ex capolista solitaria fossanese in quel di Centallo contro il Sant’Albano finisce in parità, 1-1, con la squadra del Presidente arancionero in pectore Ravera che passava in vantaggio con Rinero, rete rimontata nei minuti finali dalla realizzazione di Garis.

Della seconda consecutiva battuta d’arresto della squadra allenata da Simone Prato ne approfitta il Bisalta, che si aggiudica i tre punti, superando in casa di misura, 2-1, il fanalino di coda Val Maira( Petris e Konate per i rosso blu di Chiusa Pesio, con momentaneo intermezzo bianco azzurro di Brino).

All’inseguimento del duo di testa troviamo un’altra pariglia formata da San Rocco Castagnaretta e Val Vermenagna, appaiate a quota 12.

Detto dei cuneesi allenati da Borghese, la squadra bianco verde di Robilante continua a macinare punti e risultati con il 3- 2 casalingo con il quale è stata piegata la resistenza dell’Ama Brenta Ceva: doppietta di Gribaudo e Vola per i locali, Salifu e Benzo per gli ospiti.

Con la vittoria ottenuta tra le mura amiche contro l’Azzurra, il Boves di mister Calandra approda al terzo posto con 11 punti, grazie al 2-1 firmato dalle segnature rispettivamente di Formento, Bertolino e Mana.

Con 10 punti, a chiudere il gruppone delle squadre momentaneamente in zona play off, troviamo il Marene, reduce dall’unico 0-0 di giornata, fuori casa contro il Carru.

A seguire, scorrendo progressivamente verso posizioni di media graduatoria, con 9 punti l’Atletico ed il Sant’Albano, con 8 l’Azzurra (prossimo nostro avversario), con 7 il trio composto da Tre Valli( 2-2 a Sanfront contro il Valle Po, Isaia e Gallesio per i valligiani, doppietta del solito Echel Pereira per la squadra di Villanova Mondovì), il Carru e l’Area Calcio Langhe e Roero che si aggiudica il derby territoriale eno-gastronomico, 2-0 contro il Langa Calcio, firmato dalla doppietta di Scoffone.

Scendendo e degradando verso le zone di bassa classifica, con 4 punti troviamo l’Ama Brenta Ceva ed il Langa Calcio, con 3 il Valle Po e con 2 il fanalino di coda Val Maira.

La settimana che si è appena conclusa ha fatto registrare alcuni movimenti sulle panchine di Val Maira e Tre Valli: in particolare, domenica scorsa, per mister Calvetti è stato fatale il tennistico 0-6 in casa contro il Val Vermenagna che ha portato alla decisione dirigenziale del suo esonero, mentre su quella della squadra di Villanova Mondovì, dopo l’interruzione del rapporto di collaborazione con Darko Damjanovic, come era prevedibile, si è assistito al ritorno sulle scene calcistiche di Del Vecchio, già artefice del miracolo calcistico brasiliano nelle ultime stagioni sportive.

Le reti complessivamente messe a segno in questo 6° turno di campionato sono state in tutto 21, con una media di 2,6 a partita; 4 sono state le affermazioni per le squadre che giocavano in casa ed altrettanti i pareggi.

Come dicevamo, il San Rocco Castagnaretta si può ancora vantare del mantenimento della sua imbattibilità stagionale, mentre Valle Po e Val Maira continuano a rimanere a secco di vittorie.

Il Bisalta, con 15 segnature, è la squadra più prolifica del girone, il Val Maira è invece la compagine che ha incassato il maggior numero di reti, ben 20.

Per concludere con i dati statistici, per quanto riguarda l’Atletico il bilancio complessivo del saldo tra reti fatte(9) e subìte(7) è ancora attivo.

LA CLASSIFICA MARCATORI

Nonostante che in questo giro di giostra sia rimasto a secco, Fenoglio dell’Azzurra continua a condurre in testa alla classifica dall’alto del suo personale bottino di 6 reti, seguito a quota 5 da un gruppo di giocatori composto dal nostro Vailatti, da Elkarroumi del Bisalta, Scoffone dell’Area Calcio, Echel Pereira del Tre Valli e Mennitto del Murazzo.

M.M.