Prima Categoria girone E,6^ giornata di andata, 13-10-2019: Atletico Racconigi-Spartak San Damiano 1-2

Racconigi, Stadio Trombetta, ore 14.30

Formazioni.

Atletico(4-4-2): Bisio 6; Canale 6 (87° Clari), Mancuso 6,5,Rollè 6,5,Rosso 6,5; Capone 6,5,Mutta 7,Akwasi 6,5,Vergnano 6,5; Trapani 5 ( 83° Mendola), Riscaldino 6.

A disposizione: Lamberti,Garello.

Allenatore: Bongiovanni,6.

Spartak San Damiano(4-4-2): Casini; Vercelli,Testolina,Bertero,Pop; Francesco Iachello(75° La Grotta),Filippo Iachello(87° Ferrari),Fraquelli,Remondino(66° Marino); Torra,Demaria.

A disposizione: Yeuillaz,Bianco,Puppione,Cheula,Boat,Durcan,

Allenatore: Vaccaneo.

Direttore di gara: Luca Petrosino della sezione di Collegno,6,5.

Tabellino.

Reti: 32° Remondino,56° Vergnano(rigore), 91° Torra.

Ammoniti: Akwasi, Capone,Pop,Filippo e Francesco Iachello,Demaria.

Recupero: 0 minuti p.t., 4 minuti s.t.

Note: pomeriggio di fresco gradevole, 19°, terreno di gioco in buone condizioni, spettatori circa 70 con numerosa rappresentanza di supporters provenienti da San Damiano.

 

Sprofondo bianco-rosso!!!

L’Atletico Racconigi non riesce più a vincere e da quando è iniziato il campionato incassa e  colleziona la quarta sconfitta stagionale sulle sei partite fin qui  disputate ( di cui ben 3 a domicilio,n.d.r.), non riuscendosi a schiodare dalla misera, attualmente fallimentare e deficitaria posizione di ultimo in classifica, in compagnia di Candiolo e Pro.Po.

La situazione già critica  per la squadra di Bongio-Bordese rischia di  aggravarsi  ulteriormente, in prospettiva di un calendario proibitivo che nelle prossime 4  domeniche la vedrà messa  di fronte rispettivamente contro Pinasca, Orbassano , S.C. San Pietro e Villarbasse, formazioni che stanno dimostrando di essere ben attrezzate per disputare un campionato competitivo e di livello elevato.

Anche oggi la sconfitta maturata contro una buona squadra come lo Spartak San Damiano( per giunta privo del suo bomber principe Porta, squalificato) è figlia degenere di una prestazione a fasi alterne, dove solo nel secondo tempo la squadra è riuscita ad emergere ed uscire fuori alla distanza,  proponendosi con più intraprendenza,convinzione e  maggiore dinamismo,dopo una prima frazione di gioco di supremazia territoriale e tattica  esercitate da parte degli astigiani di mister Vaccaneo.

Lo psicodramma collettivo degli atleti racconigesi ha raggiunto il suo vertice  e  anche il suo vortice di  pathos allorquando Trapani si faceva parare il rigore dal portiere avversario sul  risultato momentaneo di 1-1, trasformazione che, quando mancavano una decina di minuti al termine del fischio finale, avrebbe  potuto indirizzare la partita a nostro favore  e  finalmente regalare  alla nostra squadra la gioia della prima vittoria stagionale.

Su questo episodio chiave e centrale della partita saremo più dettagliati e circostanziati nel commento della cronaca della partita.

Come dicevamo precedentemente, la prima frazione di gioco disputata dai nostri ragazzi è stata sotto tono, sotto traccia,  con la squadra che appariva un po contratta e timorosa, muovendosi lungo il perimetro del campo  con  ritmi bassi,lenti  e compassati e con poca aggressività ed intensità, con le consuete,risapute e strutturali difficoltà nella fase di  impostazione del gioco e delle manovre.

Questa situazione veniva sfruttata dai nostri  avversari che si disponevano bene in campo, occupando gli spazi in maniera funzionale ed efficace, accompagnando l’azione con buona circolazione di palla,dimostrando di avere acquisito un’identità di gioco e di squadra equilibrata e compatta, dove ognuno era in grado di svolgere il ruolo ed i compiti assegnati. Per buona parte dei primi 45 minuti di contesa, è stato lo Spartak a menare di più le danze e ad avere il  pallino del gioco, anche se Bisio non è stato quasi mai chiamato ad effettuare parate importanti,difficili e degne di rilievo.

Da questo quadro, ne derivava  quindi un Atletico con poche idee e credibili varianti di gioco,scarsi sbocchi offensivi( Trapani ed in parte anche  Riscaldino inefficaci, evanescenti e praticamente  non pervenuti….).

A parziale giustificazione della situazione in cui la squadra si sta venendo a trovare, la scia interminabile di numerosi infortuni ai danni di giocatori importanti dello scacchiere bianco rosso ( Pisano, ormai definitivamente out per l’intera stagione e forse carriera, Pelissero,Clari,Fanelli,Grasso…).

Nella fattispecie, oggi era anche assente lo squalificato Ferrantelli, motivo per cui Bongio si è ritrovato ad  allestire  l’ennesima sesta formazione diversa su altrettante partite giocate.

Veniamo alla partita, con la solita introduzione ambientale e scenografica.

Le squadre scendevano in campo agli ordini del signor Luca Petrosino della sezione di Collegno in una domenica pomeriggio con temperatura gradevole(19°), su un terreno di gioco in buone condizioni e davanti ad una cornice di pubblico  arricchita ed implementata dalla numerosa e composita  presenza di aficionados sandamianesi giunti al Trombetta per sostenere i propri beniamini.

Entrambe le formazioni presentavano lo stesso modulo tattico(4-4-2), schema che il nostro allenatore ri-adottava dopo la parentesi e l’esperimento fallimentare  di Capone dietro le punte esibito nella trasferta di Villar Perosa di una settimana addietro.

Il giovane  biondino Mutta ( alla fine uno dei migliori in campo per impegno e determinazione) rilevava lo squalificato Ferrantelli, Gyimah Akwasi veniva schierato nuovamente titolare,mentre  Rosso indossava la fascia di capitano.

Atletico che si presentava  in campo rispolverando e riesumando una delle divise storiche e tradizionali dei suoi campionati precedenti fatti di imprese importanti( maglia bianca con strisce orizzontali rosse,n.d.r.), mentre gli astigiani  si proponevano con  la loro  casacca riproducente i  societari colori rosso blu verticali e con l’illustre e pesante assenza per squalifica del suo elemento più rappresentativo, il bomber Porta, anche lui appiedato in settimana dal G.S.

Cronaca primo tempo.

Il primo episodio significativo si registrava al 6° minuto, protagonista il portiere Casini che non tratteneva un pallone in uscita aerea su un cross di Capone  ma che riusciva prontamente a recuperare in due tempi, evitando conseguenze pericolose per la sua porta.

Al 20° Riscaldino provava calciando di collo destro  dalla media distanza, parabola  a scendere centrale assorbita dal portiere avversario.

Al 26°, prima ,nitida occasione da rete per l’Atletico: Riscaldino scattava sul filo del fuorigioco eludendo la marcatura dei sui oppositori, entrava in area di rigore dal settore di destra ma la sua conclusione di destro a mezza altezza ad incrociare veniva  intercettata e respinta da Casini a mano aperta con un balzo prodigioso ed efficace per prontezza di riflessi.

Così al minuto 32, dopo avere esercitato una certa supremazia territoriale senza comunque impensierire seriamente la nostra porta e la nostra munita ed attenta  difesa, lo Spartak riusciva a portarsi in vantaggio: delizioso passaggio filtrante ad opera di Albi Torra, pallone che raggiungeva  Remondino sul settore sinistro della nostra area, sistema di marcatura praticamente molto allentato e   non  efficacemente applicato  e pronta conclusione chirurgica  rasoterra  di destro del numero 10 che spiazzava Bisio in uscita che si insaccava sfilando vicino al palo sinistro della nostra porta.

Una vera e propria  doccia fredda sulla nostra squadra  e concreta  capitalizzazione degli astigiani , abili e cinici a sfruttare la prima palla gol loro capitata fino a quel momento.

Non succedeva più nulla di particolarmente degno di nota, primo tempo che si chiudeva con il  sostanziale meritato vantaggio ospite anche se non  pienamente netto  ed evidente dove, nelle circostanze, ai meriti dei nostri avversari  facevano da contraltare i demeriti racconigesi  contenuti in un primo tempo giocato ed affrontato  non all’altezza della situazione e che vi  avevamo descritto ad inizio di articolo.

Cronaca secondo tempo.

Fin dalle prime battute della ripresa, a differenza  dei primi 45 di gioco, l’Atletico  appariva più  deciso e spigliato, più dinamico e propositivo, comunque dotato di maggiore forza di volontà, di motivazione  e di determinazione agonistica, evidentemente ben catechizzato ed incoraggiato negli spogliatoi dal proprio allenatore.

Al 49°, prima conclusione indirizzata verso la porta avversaria ad opera di Gyimah Akwasi, tiro telefonato  e centrale dai 25 metri, facile per Casini.

Al 56°, al culmine di un insistita azione partita  dal settore destro del fondo campo, Capone veniva affrontato ed atterrato da un intervento di Pop giudicato scorretto e sanzionabile con la massima punizione da parte del signor Petrosino che non aveva esitazioni ad indicare il dischetto di rigore; pacate ma decise le proteste e le rimostranze da parte dello stesso giocatore e capitano numero 3.

Tentativo di trasformazione affidato allo specialista “Ice men” Vergnano, rincorsa dal limite e piatto sinistro preciso,impeccabile  e spiazzante che si insaccava all’incrocio dei pali alla destra di Casini: per il nostro numero 8 era l’undicesimo penalty consecutivo realizzato su altrettante esecuzioni da quando è diventato ad certo punto della stagione scorsa il rigorista ufficiale dell’Atletico.

Partita che ritornava su una situazione di equilibrio, molto importante per la nostra squadra averla ottenuta in apertura di seconda parte, con tanto tempo ancora a disposizione per ribaltare addirittura il punteggio e riuscire finalmente ad aggiudicarsi la prima, sospirata vittoria stagionale.

Al 62°, il rigenerato Atletico( nello spirito e nei muscoli) si rendeva pericoloso con un colpo di testa  di Trapani che riusciva a liberarsi dalla marcatura avversaria e da buona posizione e da distanza ravvicinata  spizzava  e piazzava angolato  un lungo traversone dalla parte opposta di Riscaldino, Casini non si lasciava sorprendere e  riusciva a neutralizzare il pericolo.

Al 64° era ancora Gyimah a provare dalla distanza con lo stesso  blando esito dei precedenti tentativi indirizzati verso la porta avversaria.

Due minuti dopo, la palla gol del vantaggio racconigese capitava sul destro di Riscaldino che a pochi metri dalla linea di porta si vedeva murare e ribattere dall’opposizione di un avversario  la sua conclusione da distanza ravvicinata.

Replicava al minuto 68 lo Spartak con un calcio di punizione dalla distanza battuto da Vercelli ben assorbito da Bisio.

Al minuto 74 risultava più  pericolosa ed insidiosa una conclusione di sinistro ad opera del solito Torra che terminava non molto distante dall’incrocio dei pali della nostra porta.

Al minuto 81 era nuovamente lo stesso attaccante numero 9 che approfittava di un’uscita a vuoto di Bisio, direttamente da angolo battuto dal neo entrato La Grotta, ma il suo colpo di testa si impennava alto sulla trasversale.

Al minuto 82 si verificava e  si recitava la scena madre della partita, il “momiento escenico por los audiencia” che non ti aspetti, la fenomenologia del manuale del calcio applicato alla comportamentistica antropologica del protagonismo individuale ed egocentrico.

L’arbitro assegnava il secondo rigore di giornata a favore della nostra squadra, causato nella circostanza  da Bertero che in area  intercettava con un braccio un cross di Capone, intervento giudicato meritevole di sanzione dagli 11 metri; tutti ci aspettavamo, ovviamente, che del tentativo di trasformazione si fosse incaricato nuovamente il rigorista ufficiale, lo specialista  Vergnano.

Accadeva invece che Trapani, nei secondi precedenti l’esecuzione, chiedesse allo stesso compagno numero 8 la cessione del pallone per  l’auto attribuzione del penalty, nonostante dalla panchina si gridasse e ribadisse  chiaramente la conferma del  nome del giocatore designato per l’incarico di calciare il rigore.

Alla fine,  dopo la desistenza e  la rinuncia del compagno,era  lo stesso Trapani a depositare sul dischetto, retrocedere per prendere un’adeguata rincorsa ed effettuare la battuta, il tiro indirizzato alla sinistra di Casini veniva intuito ed intercettato  dal giovane portiere astigiano che si distendeva in tuffo per respingere il pallone sulla cui ribattuta  si avventava nuovamente il nostro attaccante che in scivolata mandava fuori !!!!

Nei secondi successivi al clamoroso errore dal dischetto, un “dirigente” della squadra, in preda alla rabbia ed alla delusione del mancato rigore realizzato, avrebbe  inveito nei confronti dell’attaccante reprobo profferendo una serie di  contumelie e di apprezzamenti non molto graditi dal diretto destinatario interessato che così reagiva scompostamente  ed impulsivamente abbandonando il campo ed i compagni per recarsi direttamente negli spogliatoi.

Su questo deprecabile “ammutinamento del Bounty”  inscenato e messo in atto  dal centravanti, a fine partita la quasi totalità dei compagni ma anche dei dirigenti e dello staff tecnico  si ritrovavano  d’accordo e sulla stessa lunghezza d’onda nello stigmatizzare e censurare il comportamento del loro attaccante che sarebbe dovuto rimanere in campo fino alla fine, anzi ,  cercando di assicurare  un  suo maggiore  contributo per provare a rimediare al grave insuccesso personale dal dischetto.

Preso atto dell’auto esclusione del giocatore che nel giro di pochi minuti si faceva la doccia, si rivestiva per poi abbandonare l’impianto di gioco, Bongio mandava in campo Tony Mendola che si stava già “riscaldando” per il suo ingresso sul rettangolo di gioco ( 83°).

Al minuto 87  Fabio Clari prendeva il posto di Canale, con inversione di fascia laterale di Rosso sul versante di sinistra.

L’esito del match veniva deciso nei 4 minuti di recupero contabilizzati  dal direttore di gara.

Proprio al 90° Riscaldino provava un’improbabile e spettacolare semi rovesciata all’interno dell’area piccola, pallone colpito male che terminava sul fondo.

Sul successivo capovolgimento di fronte in contropiede, lo Spartak chiudeva implacabilmente partita e risultato:91°, Demaria riusciva a lavorare un pallone sull’out di sinistra riuscendo a destreggiarsi  in velocità tra alcuni avversari, metteva al centro un invitante traversone  sul quale era puntuale come un rapace Albi Torra che deviava in rete, trafiggendo inesorabilmente il povero Bisio con un preciso destro  rasoterra , Atletico sotterrato!

L’unico, ultimo disperato  tentativo dell’Atletico prima del fischio finale consisteva in un cross in area che veniva mancato di testa da Mendola e deviato in rete palesemente con la mano destra da Riscaldino; nella circostanza, sembra che l’arbitro abbia invalidato la segnatura avendo rilevato  la posizione di off side del nostro numero 11 piuttosto che il  furbastro e fraudolento  colpo proibito del nostro giocatore!

L’ultimo giro di lancetta si chiudeva con una punizione decentrata  dal limite di Demaria che sorvolava alta sulla traversa.

Triplice fischio di Petrosino e tutti negli spogliatoi con stati d’animo completamente contrapposti.

Cosa dire ed aggiungere ancora  a chiusura di commento!?

Ovviamente, fuori dagli spogliatoi, al termine della partita, le considerazioni, le sensazioni  e le valutazioni espresse da dirigenti,tecnici e giocatori dell’Atletico ( al di là della qualità e del livello  del gioco, delle risapute difficoltà oggettive contingenti, del momento  critico che sta attraversando la squadra con i risultati negativi che sappiamo), erano quasi tutte concentrate sull’episodio del rigore, determinante ai fini dell’esito della partita.

Si cercava di ricostruire le fasi dell’accaduto, cercando di capire la dinamica dei fatti che avevano portato alla responsabilità che si era assunto  arbitrariamente  l’attaccante Trapani senza il necessario e  favorevole via libera e consenso da parte dei responsabili della panchina, senza per questo nulla voler togliere alle potenziali qualità del giocatore, nel tentativo di cercare a tutti i costi il capro espiatorio di turno da immolare!!

In un momento cruciale della partita e delle sorti future della stagione, il senso logico avrebbe voluto che fosse stato nuovamente Vergnano ad incaricarsi del tentativo di trasformazione, considerando la sua striscia positiva che dura dallo scorso campionato e la sua freddezza e precisione dal dischetto di rigore.

Evidentemente Trapani si “sentiva” pronto per assumersi il peso e la responsabilità del gesto che avrebbe compiuto nei secondi successivi, dopo aver chiesto al compagno numero 8 la cessione e la concessione del pallone.

Destino che sarebbe  dovuta andare  così, un’altra domenica da archiviare mestamente, un’altra settimana di sedute di allenamenti dove le aspettative ed i buoni propositi della vigilia, di un riscatto e di una rivalsa del gruppo per ottenere la prima vittoria stagionale sono nuovamente, tristemente naufragati.

Certo che il morale e le condizioni psicologiche in cui la squadra è precipitata, direttamente collegate e brutalmente rappresentate dall’ultimo posto in classifica con soli 2 punti in 6 partite, proiettano la squadra verso il dovere ulteriore di compiere  uno sforzo ancora maggiore  e  di profondere più energie fisiche e mentali  per ritentare di uscire fuori da una situazione molto delicata che rischia di implodere se i risultati dovessero continuare ad essere così negativi e contrari.

In questa direzione l’intero  gruppo è chiamato a rimanere compatto ed unito, senza farsi prendere da paure angoscianti e deprimenti, solo con il lavoro e l’applicazione costanti, accompagnati anche da una buona dose di sorte favorevole, ci si può  risollevare  da questa situazione imprevista ed imprevedibile.

Certo, il calendario di impegni  previsto dalle prossime 4 partite non è per niente favorevole e non inviterebbe ad indurre previsioni ottimistiche( vedi inizio articolo), ma proprio affrontando avversarie che sulla carta sembrano attualmente proibitive  che la squadra deve ritrovare nuovi e stimolanti impulsi per dimostrare che non è inferiore e debole così come la classifica lascerebbe intendere.

Ad inizio  settimana, tra lunedì e martedì, per concludere, verrà esaminato il “caso” Trapani, verso il quale la società si riserverebbe di valutare se  adottare provvedimenti disciplinari per il comportamento che il giocatore ha tenuto nei momenti successivi al calcio di rigore da lui fallito e che abbiamo cercato di descrivere.

Mentre scriviamo, in queste ultime ore abbiamo appurato come  tra  le due parti, tra le due componenti ,  non ci sia stato  ancora un atteso  chiarimento o un “regolamento di conti” chiarificatore (positivo o negativo che possa essere,n.d.r.), staremo a vedere  se le eventuali,doverose “scuse” da parte del giocatore verranno o no  presentate, anche se a tempo scaduto, magari a mente fredda e serena.

Per il bene dell’Atletico.

Il punto del girone.

Il Villar Perosa( 16 punti) mantiene  la leadership della classifica riuscendo nei minuti finali a rimontare lo 0-2 che stava clamorosamente maturando al “Gaetano Scirea”per mano dell’ottimo Bricherasio che conduceva la partita grazie alle reti di Rivoiro e Aguirre; ci ha pensato il solito Dalla Costa con la doppietta siglata verso la fine della partita ad evitare la sconfitta e mantenere la testa  solitaria della classifica e l’imbattibilità stagionale.

Dietro comunque  incalza il sorprendente Villarbasse distanziato di un solo punto(15)che ha prepotentemente espugnato il campo del Candiolo con un inequivocabile 0-4(tripletta di Rebuffi e rete di Pignataro).

Lo Spartak, con i 3 punti conquistati al Trombetta insegue solitario a quota 13, mentre ad 11 troviamo  un’altra variabile impazzita del girone,lo Sporting San Pietro che ha strapazzato fuori casa il San Secondo con un netto 0-4(Germain, Di Vincenzo,Cupo e Milidoni).

Con 10 punti troviamo il lanciatissino Garino(5-2 contro l’Orbassano, con doppietta di Polonio, Serrao,Jarre e Greco Ferlisi per i rossoblu e il solito Tozzi e Ingrao per gli ospiti), lo stesso Orbassano, il Perosa( 2-3 in casa del Canale 2000, merito di Mirimin,Vicino e Giannone) e il Villastellone, mirabolante e scoppiettante 2-2 in casa contro il Pinasca, nostro prossimo avversario(Novara e Foresto per i giallo blu e l’intramontabile Beppe Gioia e Paul”il Polpo” Inzitari per gli azzurri della Val Chisone).

Lo stesso Pinasca,con 9 punti, si trova a   navigare in posizioni di media classifica, con alle spalle il Bricherasio(8);  Scendendo verso la hot zone play out, a quota 5 si collocano il Pralormo( 2-1 in rimonta contro i derelitti cugini del Pro.Po,  rete del vantaggio iniziale  di Rolfo rimontata grazie a Geraci e ad un’autorete) e il San Secondo, a 3 punti rimane il Canale 2000, chiudono i fanalini di coda Atletico, Pro.Po. e Candiolo con 2.

Ancora un’altra domenica prolifica di reti , ben 34, con una media di 4.25 a partita.

Nella classifica marcatori, tenta la fuga Jacopo Tozzi giunto a quota 9, seguito da Gioia e Dalla Costa con 6, Porta e Rivoiro con 5, Zanin,Martin,Rabuffi e Lagdzins con 4.

 

M.M.