Prima categoria, girone E, 14^ giornata, 9-12-18: Atletico Racconigi-Aurora Orbassano 0-1

Formazioni.

Atletico (4-4-2): Grasso 6-; Fanelli 6-(74° Caraccio),Mancuso 6-,Pelissero 5,5,Garello 5,5; Cagliero 5,5,Pisano 6-(87° Nesci) ,Ferrantelli 6,Vergnano 5,5; Di Prima 5,5 (56° Gala,5,5) Mendola 5,5.

In panchina: Bisio,Alemanno,Russo,Lavezzo,Rollè,Rosso.

Allenatore: Glorioso 6- ( Bongiovanni, squalificato,6-)

Aurora(4-4-2): Camerlengo; Frasca(90° Minelli),Borracino,Galanzino,Sposato; Tisano,Schiraldi,Palmieri,Pastanelli(88° Giordano); Ingrao(74° Mastratisi),Abuya(87° Pipiana).

In panchina: Peria,Squitieri,Carrara,Mazzanti,Falbo.

Allenatore: Panarelli,6.

Direttore di gara:  Federico Leuci della sezione di Nichelino, 6,5.

Tabellino.

Marcatore: Ingrao al 51°

Ammoniti: Mancuso,Fanelli,Frasca,Minelli,Galanzino.

Recupero: 0 minuti p.t., 5 minuti s.t.

Note: pomeriggio soleggiato ma con forte raffiche di vento di Foehn  proveniente da nord-ovest, terreno di gioco in buone condizioni, spettatori circa 60.

Dopo due risultati utili consecutivi che lasciavano ben sperare per  un finale di girone di andata  proficuo e redditizio, l’Atletico Racconigi inciampa malamente in casa contro l’Aurora Orbassano, vanificando quanto di buono e positivo si stava cercando di costruire, rinviando e rimandando  a domenica prossima, trasferta contro il Bricherasio Bibiana, il bilancio e le valutazioni intermedie al termine del giro di boa, che non saranno sicuramente soddisfacenti.

La prestazione di oggi è da annoverare tra le peggiori disputate in queste 14 giornate di campionato, simile come punto basso riferito a modalità,caratteristiche e morfologia   alla trasferta di Pralormo ed alle partite interne contro Vigone e Polonghera (nonostante i risultati delle ultime due,n.d.r.).

La squadra del duo Bongio-Glorioso è apparsa involuta,imbolsita, demotivata, lenta e statica  nei movimenti  e nella corsa, inspiegabilmente deconcentrata, svogliata abulica  ed apatica, permeabile in difesa, priva di  valide idee a centrocampo,evanescente ed inconcludente in attacco.

Anche l’aspetto  della combattività caratteriale ha lasciato molto a desiderare, tanti giocatori non si sono espressi ai loro  consueti livelli e capacità tecnico – temperamentali, sterilizzati  di  aggressività agonistica e di energia positiva, incapaci di interpretare ed esprimere una  prestazione dignitosa ed accettabile sul piano dell’impegno e dei ritmi di gioco, avversaria odierna affrontata  senza  la giusta  forza di volontà ,senza  il giusto spirito di  abnegazione e  doveroso senso del sacrificio, tipici e caratterizzanti l’appartenenza ad un gruppo, ad una squadra che vuole puntare al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi.

Non regge neanche l’alibi delle condizioni atmosferiche che hanno condizionato lo svolgimento di circa tre quarti di gara, con impetuose raffiche di freddo Foehn che imprimevano alle traiettorie del pallone direzioni imprevedibili ed incontrollabili.

Abbiamo contato tanti passaggi imprecisi anche in normali situazioni di gioco, a conferma della giornata negativa vissuta oggi pomeriggio sul terreno del Trombetta da parte di tanti giocatori scesi in campo.

Possiamo affermare che oggi la squadra ha compiuto un evidente e preoccupante passo indietro rispetto alle ultime esibizioni, in quanto la sfida di questa penultima giornata di andata contro il quotato avversario di turno, più avanti in classifica ed in zona play off (con i tre punti odierni, quinto a quota 26,n.d.r.)  avrebbe dovuto confermare i progressi e le buone,concrete  intenzioni e possibilità  di continuare la risalita e la rimonta delle posizioni di classifica.

Nella “limbo dance”  sospesa   a metà tra l’avvicinamento verso le zone di medio alta graduatoria e lo scivolamento verso la hot line dei play out, la situazione ad un turno dalla fine del girone di andata ci vede purtroppo  ballare anonimamente rimanendo  agganciati più al secondo treno che al primo e l’avversario di domenica prossima, Bricherasio, distanziato da un solo punto(17 v 16,n.d.r.) cercherà di sfruttare al meglio il terreno e le mura amiche del”Guido Calleri di Sala”.

Vedremo cosa accadrà!!

Avevamo scritto nell’articolo pubblicato la scorsa settimana della campagna di rafforzamento invernale, dove la società diretta da Beppe Bordese aveva acquisito i cartellini dei difensori Mancuso( gia schierato titolare nella trasferta di Nichelino) e Fanelli, giocatore ” fuori quota” che invece ha esordito proprio oggi pomeriggio con la sua nuova squadra.

Sfumata la trattativa con l’attaccante Pani, ex Garino, accasatosi a Pralormo, lo staff tecnico-dirigenziale si sta guardando intorno per valutare altri eventuali nomi di attaccanti, fondamentali per rinforzare l’asfittico reparto offensivo, nonostante tutte le soluzioni alternative adottate di partita in partita che non hanno portato a sviluppi prospettici  affidabili,incoraggianti e perseguibili.

Vi terremo aggiornati nelle prossime settimane.

Veniamo al match contro l’Aurora Orbassano dei tanto temuti Abuya, Schiraldi, dell’esperto ex e capitano Palmieri,Pipiana, Mastratisi.

Entrambe le formazioni scendevano in campo con i medesimi moduli tattici 4-4-2, e, come detto in anticipo, esordio stagionale con la maglia dell’ Atletico del polivalente e giovane difensore Fanelli, schierato come centrale difensivo accanto a Mancuso, con Garello e Pelissero esterni.

Linea mediana di centrocampo formata da Cagliero e Vergnano laterali, dal rientrante in tutti i sensi Pisano e  da Ferrantelli,rispettivamente centromediano metodista ed incontrista.

In attacco, accanto al capitano Mendola, l’altro reintegrato Fabio Di Prima ( al rientro dopo un mese di assenza causa postumi di un infortunio alla spalla destra contro la Marentinese,n.d.r.) , capocannoniere stagionale assieme a Vergnano con 5 reti  (con 4 penalty cadauno,n.d.r.).

Nell’Aurora, mister Panarelli, in virtù di un democratico turn over, si permetteva il lusso di lasciare in panchina elementi dal calibro di Mastratisi e Pipiana, affidando la consueta  leadership a capitan Palmieri, con Abuya e Ingrao pronti a mettere a dura prova la nostra tenuta difensiva con le loro accelerazioni ed incursioni.

La direzione della partita veniva assegnata a Federico Leuci della sezione di Nichelino, chiamato a sostituire il collega Daniele Stassi di Pinerolo, inizialmente indicato nelle designazioni della vigilia.

Davanti ad un pubblico di circa sessanta spettatori e con l’impetuoso vento di foehn a farla da co-protagonista, i primi minuti della gara servivano ai giocatori in campo per prendere ed occupare con  le giuste misure geometriche dei rispettivi ruoli e reparti le posizioni in campo  e adottare le dovute  contromisure alle folate di vento che condizionavano le traiettorie ed il dosaggio dei passaggi e degli appoggi.

Al 5° minuto, il difensore centrale Galanzino riusciva ad anticipare e precedere  di un soffio un’incursione  ed un tentativo di inserimento in area di Mendola su  un  passaggio in profondità di un compagno.

Al minuto 13, prima conclusione in porta per gli ospiti con l’attaccante Ingrao che dopo aver lavorato il pallone al limite della nostra area decideva di indirizzare in porta, sfera che terminava alta sulla traversa.

18° minuto, si faceva notare Cagliero che si involava sulla fascia destra  ed al culmine della sua azione   tentava la conclusione verso la porta di Camerlengo, con tiro scoordinato ed  abbondantemente fuori, disturbato leggermente  anche dal vento.

L’Atletico provava  a creare difficoltà allo schieramento difensivo della squadra oggi in maglia nera e pantaloncini rossi,  cercando di sfruttare  alcuni calci piazzati laterali con parabole a rientrare sulle quali si sperava e contava sulla buona sorte del vento che nel primo tempo spirava  a proprio favore e vantaggio.

In tutte le circostanze, nella fattispecie, i battitori incaricati non si dimostravano efficaci ed all’altezza delle situazioni, indirizzando palloni e traiettorie imprecise e non trattate a dovere.

Al 30°, l’Atletico riusciva a confezionare la sua più nitida occasione da rete della partita grazie ad un assist smarcante di Mendola che mandava sullo scatto  in the box Fabio Di Prima, sul filo del fuorigioco, ma quest’ultimo, senza nessuna pressione o disturbo, riusciva soltanto ad esalare un innocuo piatto destro bloccato da Camerlengo senza difficoltà.

Peccato davvero per la favorevole opportunità sprecata che avrebbe potuto orientare lo svolgimento della partita a nostro favore.

Nei minuti finali è Abuya a mettersi finalmente in evidenza, creando un serio pericolo per l’incolumità della nostra porta, tutelata nell’occasione da Grasso che anticipava di un soffio la pantera nera dell’Aurora lanciata in rete.

Anche l’inizio della ripresa era contrassegnato dalle violente raffiche di vento che questa volta favorivano la manovra di  spinta della formazione torinese, possibilità che invece l’Atletico non era stata capace di riuscire a sfruttare nelle prima frazione di gioco.

Ed è proprio da un lungo rinvio dell’estremo difensore Camerlengo,al 51°, allungato  dalla spinta di Eolo,che l’Aurora si procurava l’occasione per passare in vantaggio: il pallone direttamente calciato dalla porta avversaria spioveva al limite della nostra area di rigore dove nè Mancuso prima nè Pelissero dopo( quest’ultimo maggiormente più responsabile  e decisivo) riuscivano comunque a controllarlo e rinviarlo, della  grave defaillance ne approfittava Ingrao che di sinistro batteva Grasso, con sfera che si insaccava alla sinistra della nostra porta.

Gol dalla dinamica rocambolesca e singolare, comunque  bravi e fortunati i torinesi, più abili  a sfruttare la forza del vento che in questo caso è stata decisiva, come la pollastraggine  e la maldestrezza dei nostri difensori coinvolti.

Al 56°, una punizione dalla distanza di Palmieri non veniva trattenuta e bloccata da Grasso, pallone respinto di petto e conseguente tentativo degli attaccanti ospiti sventato dalla nostra retroguardia che riusciva così ad  allontanare la minaccia.

Nel frattempo, Gala prendeva il posto di Di Prima ed al 59° l’ennesima punizione di Vergnano terminava alta sulla traversa.

Al minuto 62 il numero 11 Pastorella sfiorava di poco il raddoppio con una parabola discendente che colpiva la parte alta ed esterna dell’incrocio dei  pali.

In questa fase dell’incontro la formazione di mister Panarelli  si faceva preferire meglio rispetto alla sturmtruppen bianco rossa che faceva mota fatica ad impostare delle azioni offensive degne di nota e che avrebbe dovuto stringere e costringere gli avversari sulla difensiva.

Ma senza intensità agonistica e valide,razionali,efficaci idee di gioco, non accompagnate  da un adeguato ritmo di gioco, l’esito del match appariva già segnato.

Erano ancora gli avanti dell’Aurora a rendersi  pericolosi con una conclusione di Ingrao ,dopo combinazione con Abuya ,respinta di pugno da Grasso.Al 74° il duo Glorioso-Bongiovanni decideva di mandare in campo il neo arrivato Caraccio, centrocampista offensivo, al posto di Fanelli, con modulo difensivo che passava a tre.

Nei minuti finali i tentativi offensivi dell’Atletico si spegnevano miseramente ai limiti dell’area di rigore avversaria.

Era ancora l’Aurora a rendersi pericolosa al 85° con una bella intuizione di Abuya che spiazzava la linea difensiva racconigese ma che non trovava nessun compagno pronto a sfruttare l’imbucata.

Ad un minuto dalla fine del 90° Schiraldi, il centrocampista con il vizietto del gol, con un bel pallonetto nell’area piccola riusciva a  scavalcare Grasso ma il pallone veniva respinto dalla traversa.

Neanche nei 5 minuti di recupero concessi dal bravo direttore di gara Leuci la formazione racconigese riusciva a creare seri pericoli verso la porta di Camerlengo, mancando anche di un minimo di orgoglio personale e collettivo.

Anzi, era ancora l’Aurora a sfiorare il raddoppio a due minuti  dalla fine con Pipiana che ,presentatosi solo davanti a Grasso, intercettando e controllando  un lungo passaggio direttamente da calcio di punizione, concludeva con un sinistro sbilenco che terminava fuori.

Triplice fischio finale, giusta l’esultanza dei giocatori della squadra ospite, racconigesi che rientravano negli spogliatoi a capo chino e visibilmente delusi per il risultato negativo.

Domenica prossima, come dicevamo, l’Atletico chiuderà il girone di andata facendo visita al Bricherasio che è staccato e separato da un solo punto ,pronto a cogliere la  favorevole occasione di mettere la freccia e superarci in classifica.

Il bilancio snocciolato in cifre nude e crude è il seguente: 14 partite, 17 punti, media partita 1,21, con  5 vinte,2 pareggiate e ben 7 perse, terza difesa più perforata del girone E con 28 reti incassate, media 2 a incontro, peggio di noi hanno fatto  solamente Cambiano(39) e Beinasco(31), 26 invece le segnature realizzate,1,8 a match.

Avevamo preventivato alla vigilia della partita di oggi che l’Atletico avrebbe potuto e dovuto  cogliere 4 punti sui 6 a disposizione tra Aurora e Bricherasio, invece così non sarà, sperando almeno in un risultato minimo positivo da conseguire nell’ultima di andata.

Le potenzialità della squadra le conosciamo, in 14 giornate lo staff tecnico ha dovuto schierare altrettante diverse formazioni per i motivi risaputi da tempo. La discontinuità di rendimento è stata una delle caratteristiche negative evidenziate in questa prima metà di campionato.

Dopo domenica prossima, cercheremo di fare ed aggiornare il punto della situazione a bocce ferme. Sperando nelle …palle girevoli  che i giocatori devono  tirar fuori tra sei giorni per chiudere dignitosamente il girone di andata.

 

Mimmo Monachino.

 

 

copertina fotografica dedicata oggi a Matteo Lavezzo ” El Lave” per celebrare  la conquista della sua squadra

del cuore, il River Plate o i  “Milionarios” ,che si sono aggiudicati la finale della Copa Libertadores

superando  al Bernabeu di Madrid ,dopo i tempi supplementari, i rivali storici del Boca Juniors per 3-1.

Tanto oggi nessuno dei suoi compagni meritava una particolare citazione per quanto(non) visto in campo.

Hasta la victoria siempre!!!!!!!!!