Prima Categoria girone E, 15^ e ultima giornata di andata, domenica 12 gennaio 2020: Candiolo-Atletico 2-2.

Candiolo, stadio comunale, ore 14.30.

Formazioni.

Candiolo(3-5-2): Ruffino; Patrizia,Brocato,Giribaldi; Lala,Ruggia(Borgoni),Fornabaio,Di Nobile,Quinto(Franzon); La Morte(Longo),Camisassa(Avattaneo).

In panchina: Tumeo,Ligorio,Mariotti,Marino.

Allenatore: Biolatto.

Atletico(4-3-1-2): Bisio 6; Rosso 6,Rollè 6,5(62° Clari),Fanelli s.v.(34° Mancuso,6.),Pellissero 6; Ferrantelli 6, Akwasu 6,5,Vergnano 6( 63° Curcio); Capone 6; Trapani 6,5, Riscaldino 6,5 (93° Mendola).

In panchina: Pruneti,Mutta,Canale.

Allenatore: Bongiovanni,6.

Direttore di gara: Adelin Marian Pirtac, sezione di Alessandria, 7.

Tabellino.

Marcatori: 9° La Morte, 44° Riscaldino, 71° La Morte, 79° Trapani.

Espulsi: Di Nobile al 33° per frase ingiuriosa profferita nei confronti del  direttore di gara.

Ammoniti: Giribaldi,Brocato, Fornabaio,Ruggia,La Morte,Franzon, Clari,Fanelli.

Recupero: 3 minuti p.t., 7 minuti s.t.

Note: pomeriggio soleggiato, 13°, terreno di gioco allentato, spettatori circa una cinquantina.

L’Atletico Racconigi esce ridimensionato dall’incontro odierno,  concludendo  con un misero e deludente  risultato di parità l’ultima partita del girone di andata del raggruppamento E di Prima categoria,  disputata contro l’ultima in classifica.

Per la formazione di mister Bongio si è trattato di  un inaspettato  rallentamento della rincorsa che durava dal 20 ottobre scorso( da allora 8 risultati utili consecutivi, nove con quello di oggi,n.d.r.), di un  mezzo passo falso  indietro e di una mini regressione rispetto al livello di gioco ed alle prestazioni esibite negli ultimi mesi, culminate nella risalita e nel raggiungimento di una più ragguardevole e gratificante posizione di quasi alta classifica con vista panoramica sui play off.

La squadra racconigese è apparsa imballata, imbolsita, contratta, sotto tono a livello atletico e con  le  idee poco chiare ed appannate  in  fase di impostazione del gioco e delle manovre offensive. Troppi passaggi sbagliati nei fraseggi, frutto di errori di appoggio, di scarico  e di smistamento del giro palla che consentivano agli avversari di ripartire e di proporsi con una certa pericolosità nei pressi della nostra area di rigore.

Altra nota negativa di giornata, non aver saputo sfruttare il vantaggio della superiorità numerica maturato al 33° del primo tempo(espulsione ai danni di un ingiurioso ed irriguardoso Di Nobile), con quasi un’ora di contesa a disposizione per far valere il beneficio dell’uomo in più.

Anzi, nonostante l’inferiorità degli effettivi in campo, era stato il Candiolo a riportarsi clamorosamente in vantaggio con il suo uomo più importante e pericoloso, La Morte, autore di una bella doppietta e figliol prodigo di giornata  che festeggiava il ritorno in squadra dopo una parentesi negativa trascorsa a Garino.

La partita è stata agonisticamente molto vibrante e combattuta. ben diretta e gestita a livello disciplinare dal giovane arbitro Pirtac di origine rumene, che alla fine ha annotato  ed inanellato sul suo cartellino una caterva di nominativi sanzionati, sciorinando  una espulsione e ben 8 ammoniti, a conferma , come dicevamo , del clima teso e del nervosismo latente con i quali, soprattutto i giocatori locali, hanno interpretato i 100 minuti totali di gioco.

Nonostante le 4 segnature, al di là di questo dato statistico-aritmetico, i due portieri non hanno dovuto compiere interventi impegnativi e difficili, svolgendo  l’ordinaria amministrazione, in pratica 4 tiri nello specchio indirizzati  nelle rispettive porte ed altrettante realizzazioni!

Il Candiolo,ex solitario fanalino di coda del girone, ha lottato con il coltello tra i denti, deciso a vendere cari pelle e scalpo, alla ricerca di conquistare punti preziosi per dare ossigeno vitale alla sua asfittica classifica( 7 punti, 1 vittoria,4 pareggi e ben 9 sconfitte), rinfrancato dal rientro in organico del suo bomber di giornata.

Non vorremmo pensare che tra i giocatori della nostra squadra fosse subentrata una certa rilassatezza e tranquillità psicologica nell’affrontare l’avversario odierno, magari sottovalutando la forza potenziale,la carica agonistica e lo spirito guerriero che avrebbero animato la formazione allenata da Biolatto.

Oggi, per la prima volta in stagione, mister Bongio ha  anche avuto a disposizione quasi tutti i giocatori dell’organico, avendo recuperato la maggior parte dei giocatori che avevano subito ciclicamente  infortuni di vario tipo, avendo finalmente una munita batteria di  ricambi e di alternative presente in panchina.

Per effetto dei risultati di questa ultima giornata di andata( a cui dedichiamo un capitolo a parte,n.d.r.), la classifica per quanto riguarda le posizioni zona play off ,si è nuovamente affollata, allungata e sfilacciata come una specie di elastico, con tante squadre raggrumate e concentrate in pochi punti di distacco, anche se il team di Bordese si trova comunque a due punti dall’ingresso nella griglia provvisoria delle aspiranti a contendersi un piazzamento che possa consentire di continuare l’avventura al termine della regular season.

Per concludere questa prima parte di articolo, possiamo dire che oggi la squadra ha lasciato sul campo due punti sui tre a disposizione,trattandosi di una partita il cui bottino pieno   era da acquisire in base alla pochezza dell’avversario affrontato ed  alle prospere e realistiche previsioni della vigilia,tanto per rispettare il ruolino ed il tabellino di marcia stilato  fino al giro di boa; adesso  recriminare non serve, bisogna rimboccarsi maniche e calzettoni, analizzare quello che oggi non ha funzionato a dovere e iniziare a concentrarsi sul turno e sull’impegno che attende  domenica prossima, inizio del girone di ritorno, trasferta in quel di San Secondo di Pinerolo.

Cronaca primo tempo.

Le squadre scendevano in campo agli ordini del signor Adelin Marian Pirtac della sezione di Alessandria in un bel pomeriggio soleggiato e tiepido, benefica situazione meteorologica, gradevolmente  influenzata dall’attestarsi stabile dell’alta pressione che insiste sul nord d’Italia da alcuni giorni.

Il terreno di gioco risultava leggermente allentato, con una  superficie erbosa ammantata da  uno strato di limo formatosi  con l’effetto  delle  ultime gelate notturne; l’Atletico indossava la ormai tradizionale maglia bianca con striscia orizzontale rossonera, mentre il Candiolo ricorreva ad una casacca che riproduceva i motivi cromatici e geometrici della nazionale svedese,  blu con incrocio giallo; sulle gradinate  presenti circa una cinquantina di spettatori a favore di piacevoli, riscaldanti  raggi solari.

Nelle file del Candiolo, modulo 3-5-2,  si registravano numerose ed importanti assenze, a partire dal portiere titolare Vannozzi(squalificato, così come Cosenza), continuando con Del Buono e Chiaramello.

Mister Bongio, che riproponeva  l’ormai collaudata formula 4-3-1-2, era costretto ad operare delle scelte inevitabili ed un po dolorose, potendo contare  su numerose alternative: opzioni che relegavano in panchina Mancuso, Canale,Clari e Mutta,compreso il neo arrivato Curcio, classe 1987, aggregato al gruppo da una sola  settimana.

La formazione iniziale, nella sua logica di allestimento ,ha praticamente tenuto conto e visto in campo quei giocatori che nelle ultime settimane si sono allenati con maggiore continuità. Una specie di bonus premiale!

Minuti di gioco iniziali che vedevano il Candiolo  proporsi con un atteggiamento sfrontato e spavaldo, libero da timori reverenziali, tipico di una squadra che non aveva niente da perdere, considerando la sua precaria posizione di classifica, con l’ Atletico che cercava di assestarsi con la consueta occupazione degli spazi tra i vari reparti.

Così al minuto numero 9, la formazione di casa passava inopinatamente in vantaggio: al culmine di un’insistita azione offensiva non adeguatamente fronteggiata  e contrapposta dai nostri difensori, compresi anche alcuni rimpalli sfavorevoli e mancati interventi efficaci,il pallone giungeva dalle parti di La Morte, appostato nei pressi del vertice destro della nostra area di rigore. L’attaccante numero 9 faceva esplodere  un destro di contro balzo di prima intenzione indirizzando  la sfera sotto l’incrocio dei pali nell’angolo alto opposto a quello di tiro, con Bisio praticamente fuori causa ed impotente.

Davvero una rete di pregevole fattura per Mimmo che festeggiava così il ritorno in squadra dopo la sfortunata parentesi nel Garino.

L’Atletico rialzava la testa provando a replicare al minuto 11 con Trapani che nel tentativo di ottimizzare la sua azione  dentro l’area piccola , ricevendo un traversone dall’out destro,veniva anticipato dall’intervento in simultanea di portiere e difensore avversario.

Ancora la  nostra formazione sugli scudi al 24°, con una doppia  tambureggiante azione consecutiva che vedeva coinvolti prima Trapani poi capitan Ferrantelli, in entrambe le occasioni Ruffino si faceva trovare pronto alla ribattuta; ancora Trapani, 30 secondi dopo, dal dischetto del rigore e senza pressante marcatura, tirava debole e centrale di piatto destro con il portiere che abbrancava in presa bassa senza difficoltà.

Al 26° era Bisio a riuscire a sventare una seria minaccia, intervenendo in tempestiva e provvidenziale uscita per  anticipare e neutralizzare un lanciato Camisassa messo in movimento da un rimpallo favorevole.

A cavallo del 30°, due calci piazzati battuti da  Vergnano e da Riscaldino non avevano nessun esito importante, risultando entrambi imprecisi e fuori bersaglio, così come un tentativo dalla distanza di Gyimah dai 25 metri  il cui drop di destro  terminava alto sulla trasversale.

Al 33°, il Candiolo rimaneva in inferiorità numerica: su un fallo di gioco, il bizzoso e nervoso numero 10 Di Nobile non era d’accordo sulla decisione assunta  dal direttore di gara e per tutta risposta-reazione lo apostrofava con un epiteto  ingiurioso: Pirtac estraeva inevitabilmente il cartellino rosso allontanando definitivamente dal campo il reprobo che guadagnava la via degli spogliatoi schiumando  rabbia e frustrazione.

Un minuto dopo, 34°, Bongio decideva  a scopo precauzionale-preventivo di sostituire Fanelli, già ammonito,avvicendandolo con Marco Mancuso.

L’Atletico peccava in fase di fraseggio, di precisione nello scarico e nel giro palla, commettendo ripetuti errori di misura  e di  dosaggio del passaggio. Inoltre non riusciva a sfruttare e sfondare dalle corsie esterne,inaridendo e sterilizzando  le fonti di gioco  ed i rifornimenti a beneficio dei propri attaccanti.

Il solito Gyimah si impegnava nella doppia funzione di frangiflutti e di propositore e costruttore di trame e manovre offensive, senza riuscire particolarmente ed efficacemente ad incidere più di tanto, il contributo qualitativo e quantitativo assicurato da Vergnano e Capone, nella fattispecie, non ha dato i consueti,risaputi spunti ed occasioni di gioco degne di nota ed importanza.

Al 43°, brivido per l’Atletico con un clamoroso palo interno sinistro  colpito da Camisassa, abile a farsi spazio tra due nostri difensori al limite dell’area e ad indirizzare di destro verso la porta di un miracolato Bisio.

Scampato il pericolo ,nonostante le difficoltà oggettive tipiche di una giornata non molto esaltante, l’Atletico riusciva a raddrizzare e reindirizzare il risultato, pervenendo al pareggio al minuto 44: batti e ribatti confuso in area del Candiolo, pallone che veniva arpionato dal Risca che si girava prontamente e di sinistro riusciva a rasoiare la sfera  infilandola tra palo e portiere.

Nei 3 minuti di recupero concessi dal direttore di gara non accadeva più nulla e risultato impattato dalla nostra squadra giusto al termine della prima frazione di gioco che lasciava ben sperare per il rientro in campo e con la superiorità numerica.

Cronaca secondo tempo.

Le fasi iniziali del secondo tempo riproducevano la falsariga dei primi 45 minuti: partita fisicamente  molto combattuta, con una dose eccessiva di nervosismo e di foga agonistica che costringevano l’arbitro ad esibire cartellini gialli per reprimere e punire situazioni e falli di gioco farciti di interventi duri e decisi.

Al 61°, Vergnano, leggermente decentrato  sul settore di sinistra dell’area avversaria,non riusciva a controllare un passaggio smarcante che poteva avere esiti migliori, mancando l’impatto con la sfera.

Cominciava la sarabanda e la girandola delle sostituzioni(vedi tabellino), Bongio mandava simultaneamente  in campo Clari e Curcio, rispettivamente al posto di Rollè e Vergnano(63°).

Prima della sostituzione, era ancora Camisassa a mettersi in mostra con una conclusione di sinistro  da poco fuori area che terminava non molto lontano  dallo specchio della porta di Bisio.

Al minuto 71 la formazione di casa si riportava clamorosamente ed inaspettatamente in vantaggio: il solito La Morte riusciva a catturare un pallone vagante al limite dell’area e lasciava partire una conclusione di collo sinistro la cui parabola scavalcava Bisio per poi depositarsi in rete sotto la traversa.

Davvero uno shock per i nostri attoniti giocatori  non completamente esenti da colpe e responsabilità individuali in occasione della dinamica da cui era scaturita l’opportunità sfruttata  a dovere dal bravo,opportunista, anche se un po nervoso, attaccante numero 9. Il nostro reparto arretrato ha lasciato troppo spazio al fromboliere del Candiolo che meritava maggiore attenzione nella fase di marcatura e di controllo.

Meno male che 8 minuti dopo l’Atletico riusciva per la seconda volta a risalire la pericolosa china e a recuperare almeno parzialmente il risultato: Pellissero riusciva a lavorare un buon pallone sull’out sinistro, eludendo e superando l’opposizione del proprio marcatore, effettuava un cross in area avversaria sul quale  Trapani staccava di testa con ottima scelta di tempo,riuscendo ad anticipare il suo avversario e a trafiggere Ruffino con pallone che si insaccava a fil di palo.

Pareggio che ridava slancio e determinazione alla nostra squadra che cingeva d’assedio la retroguardia candiolese senza comunque riuscire a creare seri pericoli per la porta difesa dal giovane portiere avversario.

A questo punto la formazione di casa faceva appello alle residue energie rimaste, stringeva i denti e rinserrava le fila per riuscire a portare a termine la partita con un risultato tutto sommato positivo, chiudendo tutti gli spazi e gli sbocchi offensivi, respingendo tutti i tentativi  piuttosto sterili,frenetici,confusi ed evanescenti dei nostri assalitori di turno.

Nei concitati  minuti finali si registravano  le ultime sostituzioni: nel Candiolo La Morte(81°) lasciava il posto a Longo mentre Bongio si giocava il jolly Mendola(93°) che rilevava uno stanco Ferrantelli.

Inutili ed improduttivi gli assalti finali operati in maniera  poco lucida e razionale  della nostra formazione, anzi era il Candiolo a far scorrere nella nostra metà campo  lo scorcio finale  dei 7 minuti di recupero concessi e ad aggiudicarsi l’ultima conclusione della partita, un tiro di alleggerimento  dalla distanza di Avattaneo che terminava altissimo sulla traversa.

Su questa ultima azione si chiudeva definitivamente il match.

Il punto del girone E

Il Villarbasse(34), approfittando del pareggio del Villar Perosa(32) a Pralormo, superando tra le mura amiche   il San Pietro per 2-1(Pignataro e Nicosia per la squadra di casa, Benazzi per gli ospiti) si stacca momentaneamente in testa da solo guadagnando il titolo di campione d’inverno.

Il pareggio che gli uomini di mister Wellmann hanno dovuto incassare nella trasferta di Pralormo( 2-2, doppietta di Velardita e reti di Neri e di Mimmo El Bahi) permette al Garino di affiancare al secondo posto a quota 32  proprio la squadra cara alla famiglia Agnelli: i torinesi hanno sbancato per 1-4 il campo del Bricherasio( Risso per i locali e reti dell’intramontabile Nino Greco Ferlisi,doppietta, De Salvo e Polonio) e si propongono per recitare un ruolo da protagonisti del girone di ritorno.

Il Villastellone (29) si conferma squadra competitiva ed antagonista temibile ed attendibile, espugnando il campo del San Secondo di Pinerolo con un perentorio 1-4(Giannone per la squadra  di Insana, doppietta di Novara,Altavilla e Foresto per la formazione quarta in classifica), ribadendo la sua candidatura per aggiudicarsi un piazzamento in zona play off.

Dietro questo primo blocco di battistrada, troviamo due team di inseguitori  a quota 23: il Pinasca( corsaro fuori casa nel derby con il Perosa, grazie alle reti dei suoi dioscuri Gioia e Oreglia,Vicino per i locali) e lo Spartak San Damiano protagonista di giornata  ed artefice di un clamoroso,irripetibile,pallanotistico ed incredibile  2-9 nel derby contro il Canale(quaterna di Torra, tripletta di Porta, giudice e Felicioli,  con il bravo Vico, 2 reti, a salvare parzialmente la faccia di  quella che rimarrà una clamorosa,disastrosa,mortificante debacle).

Alle spalle di questa coppia  si colloca l’Orbassano con 22 punti che è uscito indenne dalla trasferta di Polonghera(1-1 finale, Lagzdins e Jack Tozzi i due marcatori);  dietro alla formazione  torinese Atletico e Bricherasio insistono per farsi largo  con 21 punti.

Sfilando  e scorrendo la classifica verso  anonime posizioni  di rincalzo e di centro bassa collocazione ci imbattiamo nel Perosa(18) e nello Sporting San Pietro(17).

Nella hot zone per la lotta play out e zona retrocessione San Secondo(15) Pro Polonghera(14),Pralormo(12),Canale Calcio e Candiolo con 8.

Classifica marcatori e dati statistici della 15^ giornata.

Jack Tozzi dell’Orbassano, con la segnatura di Polonghera, consolida la posizione di capo cannoniere con 17 reti (media partita 1,13) allungando sui suoi immediati competitor inseguitori Dalla Costa e Rivoiro, appaiati a quota  11, oggi rimasti  a stecchetto e con le polveri bagnate.

Con 10 reti il terzetto composto da Greco Ferlisi,Gioia e Novara, tutti a segno in questa ultima giornata di campionato.

Completa il quadro dei piazzamenti che contano Porta e Vico , entrambi con 9 segnature.

In questa ultima, 15^ giornata di campionato sono state segnate in totale ben 34 reti( di cui addirittura 11 nel derby tra Canale e Spartak) con una media partita di 4,25.

La squadra più prolifica al termine del girone di andata è il Garino con 40 reti realizzate(media 2,6 ad incontro) mentre la formazione con la difesa colabrodo del girone risulta essere il Canale con 43 reti incassate(media 2,8 a partita).

Concludendo con le cifre e i dati curiosi, la difesa meno battuta è quella del Villarbasse(15 reti subite, media record di  una sola  rete subita  a partita, una rete in più per il Villar Perosa,16) proprio a voler dimostrare che per vincere i campionati a questi livelli è importante e fondamentale avere anche una difesa solida e quasi impenetrabile!

Dulcis in fundo, la squadra più sterile al termine del girone di andata è , ahimè, il Candiolo con sole 8 reti realizzate, di cui 2, cioè il 25%, rifilate ieri alla nostra difesa…….media partita 0,5!!! Così è se vi pare……

Domenica prossima, prima partita del girone di ritorno,impegnativa trasferta in un campo ostico come quello di san Secondo di Pinerolo, contro un avversario finora deludente rispetto alle aspettative e al comportamento delle stagioni più recenti.

C’è da vendicare una sconfitta che all’andata ebbe il sapore di una beffa, visto come andò l’andamento della partita( rete dello 0-1 finale di Zanin in posizione di evidente fuorigioco,n.d.r.).

Per concludere, l’Atletico avrà un inizio di girone di ritorno, probante, impegnativo ed in salita, con 3 trasferte  (Pinerolo,Villastellone e Biricherasio, intervallate dall’incontro casalingo contro il Garino) previste nelle prime 4 giornate di campionato.

 

M.M.